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Ashigara

Ashigara
L'Ashigara nella rada di Spithead, maggio 1937
Descrizione generale
TipoIncrociatore pesante
ClasseMyoko
ProprietàMarina imperiale giapponese
Ordine1923
CantiereKōbe (Kawasaki)
Impostazione11 aprile 1925
Varo22 aprile 1928
Completamento20 agosto 1929
Radiazione20 agosto 1945
Destino finaleSilurato l'8 giugno 1945 nello Stretto di Bangka
Caratteristiche generali
Dislocamento10 160 t
A pieno carico: 13 120 t
Lunghezza203,76 m
Larghezza17,34 m
Pescaggio5,9 m
Propulsione12 caldaie Kanpon e 4 turbine a ingranaggi a vapore; 4 alberi motore con elica (130 000 shp)
Velocità35,5 nodi (67,6 km/h)
Autonomia8 000 miglia a 14 nodi (14 800 chilometri a 26,6 km/h)
Equipaggio773
Armamento
Armamento
  • 10 cannoni Type 3 numero 1 da 200 mm
  • 6 cannoni Type 10 da 120 mm
  • 12 tubi lanciasiluri da 610 mm
Corazzatura
  • Cintura: 100 mm
  • Ponti: 35 mm
  • Barbette: 75 mm
  • Torri: 25 mm
Mezzi aerei2 idrovolanti Nakajima E2N
Note
Dati riferiti all'entrata in servizio
Fonti citate nel corpo del testo
voci di incrociatori presenti su Wikipedia

L'Ashigara (足柄?) è stato un incrociatore pesante della Marina imperiale giapponese, appartenente alla classe Myoko e così chiamato in onore della montagna omonima che si eleva nel Parco nazionale Fuji-Hakone-Izu, esteso per tre prefetture dell'isola di Honshū.[1] Fu varato nell'aprile 1928 dal cantiere navale di Kōbe.

Formò in più riprese, con i tre incrociatori gemelli, la 5ª Divisione. negli anni trenta servì durante la seconda guerra sino-giapponese e rappresentò il Giappone nel maggio 1937 durante la cerimonia per l'incoronazione del re Giorgio VI del Regno Unito. Nel dicembre 1941, subito dopo l'attacco di Pearl Harbor, appoggiò le vittoriose operazioni anfibie nelle Filippine e il 1º marzo 1942 ebbe una parte limitata nella seconda battaglia del Mare di Giava. In seguito divenne nave ammiraglia della 2ª Flotta di Spedizione del sud e quindi del comando superiore, la Flotta dell'Area sud-occidentale. Per tutto il 1943 fu spesso di base nella città giavanese di Soerabaja, dove espletò compiti di nave da guardia o dalla quale condusse viaggi a Singapore e Makassar; effettuò anche un paio di crociere in Giappone per incrementare l'armamento contraereo e implementare sistemi radar. Nel 1944, dopo una missione di trasporto truppe a Mergui, tornò nelle acque nazionali e funse da nave di guardia a Ominato, poi attese a numerose esercitazioni nel corso dell'estate, al termine delle quali ricevette altri potenziamenti. Divenuto ammiraglia della 5ª Flotta e della 21ª Divisione incrociatori (che comprendeva anche il Nachi), a metà ottobre lasciò Kure e partecipò marginalmente alla battaglia del Golfo di Leyte, in particolare allo scontro nello stretto di Surigao. Indenne, rientrò a Brunei e poi alla baia di Camrahn in Indocina, dalla quale alla fine di dicembre 1944 condusse un riuscito raid contro la testa di ponte statunitense su Mindoro.

Dal principio del 1945 riformò con lo Haguro la 5ª Divisione, impegnata in missioni di rifornimento nel Golfo del Bengala e in spostamenti tra Singapore e Batavia per raccogliere truppe. Durante un viaggio di questo tipo, l'8 giugno 1945, l'incrociatore cadde nell'agguato dei sommergibili britannici HMS Trenchant e HMS Stygian nello Stretto di Bangka. Gravemente colpito, affondò in tarda mattinata con molti dei soldati trasportati.

  1. ^ (EN) Japanese Ship Names, su combinedfleet.com. URL consultato il 16 novembre 2015.

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