Il chhatri è un elemento architettonico, a forma di padiglione sormontato da una cupola, in uso nell'architettura indiana. La parola chhatri significa baldacchino o ombrello. Nel contesto dell'architettura, il termine viene usato per riferirsi a due differenti costruzioni. Il significato più ampiamente diffuso è un monumento, di solito molto ornato, costruito sul luogo in cui è stato eseguito il funerale (la cremazione) di un uomo importante. Tali memoriali sono generalmente costituiti da una piattaforma cinta da una serie di pilastri decorati che sorreggono un baldacchino di pietra. La parola chhatri è anche usata per indicare i piccoli padiglioni che segnano gli angoli del tetto di un importante edificio. Questi padiglioni sono puramente decorativi e non hanno alcuna utilità, ma sono un classico che evidenzia lo stato e la ricchezza del proprietario.
I chhatri sono comunemente usati per rappresentare gli elementi di orgoglio e onore nell'architettura Jat, Maratha e Rajput. Essi sono ampiamente utilizzati, nei palazzi, nelle fortezze, o per delimitare i siti funerari. Originari della architettura del Rajasthan dove sono stati memoriali per re e sovrani, sono stati poi adattati come caratteristica standard in tutti gli edifici governati da re Maratha, nel Rajasthan e nell'architettura moghul. Essi si possono vedere sui monumenti più belli, come la Tomba di Humayun a Delhi o nel Taj Mahal ad Agra. Sono anche l'elemento base dell'architettura indù e di quella moghul.
Nella regione di Shekhawati del Rajasthan, i chhatri sono costruiti sui luoghi di cremazione di individui ricchi e distinti e possono consistere in una semplice struttura costituita da una cupola sostenuta da quattro colonne su un edificio coperto da molte cupole e un seminterrato con diverse camere. In alcuni luoghi, l'interno del chhatri è dipinto come gli Haveli (palazzi) della regione.