Clitofonte | |
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Titolo originale | Κλειτοφῶν |
Altri titoli | Protrettico |
Mosaico raffigurante l'Accademia di Platone (Pompei) | |
Autore | Platone? |
1ª ed. originale | IV secolo a.C. |
Genere | dialogo |
Sottogenere | filosofico |
Lingua originale | greco antico |
Personaggi | Socrate, Clitofonte |
Serie | Dialoghi platonici, VIII tetralogia |
Il Clitofonte (in greco Κλειτοφῶν) è un dialogo attribuito a Platone, ma la cui autenticità viene spesso messa in dubbio dagli studiosi moderni.
La discussione ruota attorno a due personaggi: Socrate e Clitofonte, quest'ultimo esponente del partito oligarchico[1] e interlocutore nel Libro I della Repubblica[2]. Socrate chiede merito a Clitofonte di alcune voci, secondo le quali egli lo avrebbe criticato in pubblico e affermato di volersi rivolgere agli insegnamenti di Trasimaco. Gran parte del dialogo, dunque, sarà occupata dal discorso di Clitofonte, un atto di accusa contro Socrate e la sua dottrina (407a-410e). E proprio questa acredine è il motivo principale che fa sospettare gli studiosi dell'autenticità del dialogo.[3]
Ammettendo invece che il Clitofonte sia effettivamente opera di Platone, la sua data di stesura dovrebbe collocarsi ragionevolmente negli stessi anni in cui il filosofo componeva La Repubblica, e comunque, viste le affinità con il Libro I, di poco successiva alla stesura del Libro II.[3]