In matematica, la deconvoluzione è l'operazione inversa alla convoluzione. Entrambe le operazioni sono utilizzate nell'elaborazione dei segnali e nell'elaborazione digitale delle immagini. Ad esempio, la convoluzione può essere utilizzata per applicare un filtro a un segnale; successivamente potrebbe essere possibile recuperare il segnale originale utilizzando la deconvoluzione.[1]
L'algoritmo di deconvoluzione consente di ricostruire su base statistica gli elementi mancanti, togliere i fattori di disturbo e rendere possibile la creazione di una immagine di qualità maggiore.
La deconvoluzione è una tecnica di elaborazione delle immagini ad alta intensità di calcolo che viene sempre più utilizzata per migliorare il contrasto e la risoluzione delle immagini digitali catturate al microscopio. Tale tecnica si basa su una serie di metodi progettati per rimuovere o invertire la sfocatura presente nelle immagini al microscopio, sfocatura che è indotta dall'apertura limitata dell'obiettivo.[2]
Le basi per la deconvoluzione e l'analisi delle serie temporali sono state in gran parte poste da Norbert Wiener del Massachusetts Institute of Technology [3]. Il libro si basa sul lavoro svolto da Wiener durante la seconda guerra mondiale, ma che all'epoca era stato classificato segreto. Alcuni dei primi tentativi di applicare queste teorie si sono avuti nei campi delle previsioni meteorologiche e dell'economia.