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Impi

L'impi era una formazione militare che trasformò il volto dell'Africa. Il suo massimo sviluppo ebbe luogo sotto il re Zulu Shaka, iniziatore di diverse importanti innovazioni organizzative, di armi e tattiche.[1]

Impi (o iMpi, plurale iziMpi)[2] è una parola Zulu che significa "guerra" o "combattimento" e, per associazione, qualsiasi gruppo di uomini riuniti per la guerra, ad esempio impi ya masosha è un termine che denota un "esercito". Tuttavia, in lingua inglese l'etimo "impi" è spesso usato per riferirsi a un reggimento zulu o all'esercito stesso.[3][4] I suoi inizi datano alle usanze storiche della guerra tribale africana, quando disorganizzati gruppi d'uomini armati chiamati impi combattevano. Il sistema fu radicalmente riorganizzato dal re zulu Shaka (r. 1816-1828) quando, in giovane età, viveva da esule combattendo nell'esercito del re Mthethwa Dingiswayo (morto 1817) impegnato a combattere i Ndwandwe nel triennio 1817-1819.[5] La creazione dell'Impero zulu da parte di Shaka, dopo la morte di Dingiswayo, fu garantita dalla radicale riforma militare-politica della società zulu, reggimentata in funzione della impi, e funse da modello per tutti i regni creati in quel tempo di torbidi politici, oggi noto come Mfecane (1815-1835).[6][7]

Le impi dell'impero zulu costituivano una forza complessiva di circa 25.000 operativi,[8] organizzate in reggimenti (amabutho) fissi dalle identificative insegne, acquartierati presso appositi villaggi/fattorie militari (amakhanda),[9] composti dagli uomini atti alle armi d'età compresa tra i 20 ed i 40 anni. I guerrieri erano rigorosamente addestrati all'uso della lancia (iklwa) e dello scudo (isihlangu) per il corpo a corpo, a marce forzate senza indossare sandali[10] ed alla manovra tattica d'aggiramento (Impondo zenkomo, lett. "corna di bufalo").[11] L'esercito zulu disponeva di un corpo ufficiali ma non prevedeva una figura assimilabile al maresciallo di campo.[12] Tutti guerrieri delle impi giuravano fedeltà al re[13] che li compensava con doni e con il privilegio del matrimonio.[14]

  1. ^ Morris 1998.
  2. ^ Laband 2009, p. 329.
  3. ^ (EN) Tomaselli P, The Zulu War 1879, Federation of Family History Societies (Publications) Limited, 2006, p. 6.
  4. ^ (FR) Coquerel P, L'Afrique du Sud des Afrikaners, Editions Complexe, 1992, p. 40.
  5. ^ Omer-Cooper 1966, p. 30.
  6. ^ (FR) Fauvelle FX, Histoire de l'Afrique du Sud, Seuil, 2013 [2006], pp. 220-221.
  7. ^ Histoire générale de l'Afrique, vol. 6, p. 85.
  8. ^ Sutherland-Canwell 2004, p. 31.
  9. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore Mitchell
  10. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore Morris_47
  11. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore :1
  12. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore SC_32
  13. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore SC_30
  14. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore :2

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