Izapa

Izapa
Civiltàmaya
Localizzazione
StatoMessico (bandiera) Messico
RegioneChiapas
Mappa di localizzazione
Map
Izapa e altri siti del Periodo Formativo.
Figura in pietra verde proveniente da Izapa, datata nel periodo compreso tra il 300 a.C. il 250 d.C.
Stele 2 di Izapa

Izapa è un sito archeologico pre-colombiano della civiltà Maya, il più grande nello stato messicano del Chiapas, che fiorì nel tardo periodo formativo. La città era sorta sul fiume Izapa vicino al vulcano Tacaná.

Gli insediamenti di Izapa si estendevano per oltre 1,4 miglia, e la città raggiunse il periodo di massimo splendore tra il 600 a.C. e il 100; alcuni archeologi hanno proposto una teoria che daterebbe il primo insediamento nella zona intorno al 1500 a.C., che renderebbe Izapa antico quanto i siti Olmechi di San Lorenzo Tenochtitlán e La Venta. La città rimase abitata per tutto il periodo del Tardo Classico.

A causa del numero di oggetti, manufatti e stele ritrovate ad Izapa, il termine stile di Izapa è stato coniato per indicare opere architettoniche costruite in modo simile che sono state rinvenute presso la costa pacifica, tra cui nei siti di Takalik Abaj e Kaminaljuyu.[1]

Izapa si trova su un terreno formato da materiale di origine vulcanica, fertile e adatto all'agricoltura. L'area attorno ad Izapa era un centro importante dove si produceva il cacao, conosciuta come Soconusco, che veniva sfruttata dagli Aztechi.

Izapa era un sito esteso che comprendeva un gruppo di 80-130 tumuli, dei quali solo metà sono stati scavati e restaurati. Nella città vi erano piramidi, piazze e due giardini da gioco della palla. Izapa è stato costruito allineato con il vulcano Tacaná e sembra essere situato verso l'orizzonte corrispondente al solstizio invernale.

Michael Coe descrive Izapa come un punto di unione tra gli Olmechi e i Maya. Sostiene la propria teoria indicando il gran numero di motivi artistici in stile olmeco in uso nella città, tra cui la rappresentazione di giaguari, bocche umane, croci di San Andrea, palpebre di fuoco, cieli e nuvole, e figurine rappresentanti facce. Coe indica che alcuni elementi della cultura Maya fossero derivati dagli abitanti di Izapa, che ne influenzarono lo stile artistico, architettonico e anche il pantheon di divinità.

Altri archeologi sostengono che non ci sono abbastanza prove e che il termine stile di Izapa si debba usare solo per indicare la particolare arte di quella città. Virginia Smith afferma che l'arte di Izapa sia troppo peculiare e diversa dagli altri stili per essere un risultato dell'interazione tra cultura Maya e Olmeca, e che non si sia diffusa in luoghi lontani dal sito di origine.

Il sito di Izapa è noto per il suo stile artistico. L'arte del sito comprende sculture, stele, e altari. Le steli e gli altari (dalle sembianze di rane) erano spesso associati e simboleggiavano la pioggia. Vi sono oggetti provvisti di ali, divinità dalle lunghe labbra (tipiche del dio Chaac dei Maya[2]), rappresentazioni del cielo e delle nubi (tipiche degli Olmechi), rappresentazioni di animali (coccodrilli, giaguari, rane, pesci, uccelli).

Garth Norman ha stabilito che nel sito vi fossero 89 steli, 61 altari, 3 troni, e 68 monumenti di altro tipo. In contrasto con le sculture degli Epi-Olmechi e della cultura classica di Veracruz, a 550 km di distanza, le sculture di Izapa mostrano soggetti mitologici e religiosi, di natura cerimoniale e narrativa.[3] Inoltre, a differenza delle stele degli Epi-Olmechi e dei Maya, quelle di Izapa raramente mostrano dei glifi. Questo potrebbe indicare che gli abitanti della città non avessero conoscenza di un sistema di scrittura, ma Julia Guernsey, autrice di diversi studi sulla scultura di Izapa, ha proposto che i monumenti fossero appositamente costruiti senza alcun riferimento linguistico e che "la posizione di Izapa come punto di collegamento tra due regioni linguistiche (principalmente Mixe-Zoque e Maya) potrebbe aver favorito lo sviluppo di strategie comunicative non-verbali".[4]

  1. ^ Pool, p. 264.
  2. ^ Pool, p. 272.
  3. ^ Pool (p. 272) e Guernsey (p. 60) indicano l'arte di Izapa come di qualità narrativa.
  4. ^ Guernsey, p. 15.

Izapa

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