Il Magonismo[1][2] è una scuola di pensiero anarchica, o più precisamente anarco-comunista,[3][4] precorritrice della rivoluzione messicana del 1910. Si basava principalmente sulle idee di Ricardo Flores Magón, e dei suoi fratelli Enrique e Jesús, e anche di altri collaboratori del quotidiano messicano Regeneración (organo del Partito Liberale Messicano), come Práxedis Guerrero, Librado Rivera e Anselmo Figueroa.[5] I Magonisti come forza rivoluzionaria aspiravano ad abolire il potere, non esercitarlo; il loro obiettivo era l'autoemancipazione e l'autogoverno.
Tuttavia, la profonda e recente indagine sull'argomento: Il ritorno del compagno Flores Magón (2016) del ricercatore cileno Claudio Lomnitz, sottolinea che "il Partito Liberale Messicano era, in effetti, più un movimento che un partito e più un'etica che un movimento"[6], e che, quindi, "l'epiteto di "magonista" era inteso tra i liberali come una deliberata distorsione dell'essenza del loro movimento, che si opponeva a qualsiasi culto della persona di Ricardo Flores Magón".