Oikofobia (dal greco: oïkos, casa, abitazione + phobos, 'fobia' 'paura'; correlato alla domatofobia e all'ecofobia)[1] è un'avversione per l'ambiente domestico o un anormale paura (fobia) della propria casa.[2]
In psichiatria, il termine è anche usato in modo più restrittivo per indicare una fobia del contenuto di una casa: "paura di elettrodomestici, utensili, vasche da bagno, prodotti chimici per la casa e altri oggetti comuni in casa".[3] Al contrario, la domatofobia si riferisce specificamente alla paura di una casa stessa.[3]
Il termine è stato utilizzato in contesti politici per riferirsi in modo critico a ideologie politiche che si ritenevano di ripudiare la propria cultura e lodare gli altri. Uno di questi usi importanti è stato quello di Roger Scruton nel suo libro del 2004 England and the Need for Nations.
Nel 1808, il poeta e saggista Robert Southey usò la parola per descrivere il desiderio (in particolare degli inglesi) di lasciare la casa e viaggiare.[4] L'uso di Southey come sinonimo di voglia di viaggiare è stato ripreso da altri scrittori del XIX secolo.