L'ovodonazione è una tecnica di fecondazione assistita di tipo eterologo che prevede la donazione di ovociti da una donna ad un'altra.
L'ovodonazione è indicata nel caso di ripetuti insuccessi di fecondazione artificiale condotta con gli ovociti della paziente o nel caso in cui gli esami clinici sulla paziente mostrano che non "produce" ovociti o che ne "produce" in scarsa quantità o qualità, rendendo praticamente nulle le possibilità di iniziare o di portare a termine una gravidanza, anche attraverso le tecniche di fecondazione assistita.
Il patrimonio ovocitario della donna si forma alla nascita quindi il termine "produce" è improprio: in realtà gli ovociti vengono solo fatti maturare nei follicoli dell'ovaio e liberati. La conseguenza è che gli ovociti invecchiano con la donna, a differenza degli spermatozooi che vengono prodotti ciclicamente. Dopo una certa età (in genere 35 anni) la loro qualità inizia a peggiorare e si riduce progressivamente la probabilità di avere una gravidanza. Per tale motivo in alcune cliniche si consiglia l'ovodonazione a tutte le donne sopra i 42 anni.
Anche le donne già in menopausa (fisiologica o precoce) possono ricorrere all'ovodonazione, effettuando un opportuno trattamento ormonale per ristabilire fittiziamente il ciclo e preparare l'endometrio all'impianto dell'embrione.
In alcuni casi gli ovociti ci sono ma non vengono portati a maturazione naturalmente. Se le indagini cliniche individuano questo problema, prima di ricorrere all'ovodonazione, è possibile tentare il prelievo del tessuto ovarico e provare ad indurre in vitro la maturazione degli ovociti della paziente.