Siderografia

La siderografia è una tecnica di stampa che usa come matrici per l'incisione lamine di ferro o acciaio lavorate a mano con bulino o acquaforte.

L'inventore di questa tecnica è lo statunitense Jacob Perkins.[1] Il brevetto fu esportato in Gran Bretagna da Joseph C. Dyer nel 1809[2] e registrato a nome della società commerciale formata da Perkins e Gideon Farman nel 1810.[3] Viene documentata in Italia come tecnica nel 1832 dal Giornale di Letteratura, Scienza ed Arti.[4]

Pare che la siderografia abbia avuto un forte sviluppo grazie alle gallerie europee che con questa tecnica poterono diffondere capillarmente il loro messaggio artistico; la siderografia nasce a seguito dell'invenzione di un procedimento di ammorbidimento dell'acciaio così da poter procedere agevolmente all'incisione. Successivamente la matrice viene temperata. Si contraddistingue dalle altre tecniche per la matrice che non è più di legno, rame o zinco, ma di ferro o acciaio.[5]

Esempio di siderografia

La parola è composta da due termini della lingua greca: 'sídēros' ferro e 'graphía', derivato di gráphō 'scrivo'.

  1. ^ Giuseppe Longhi, La calcografia propriamente detta: ossia L'arte d'incidere in rame coll'acqua-forte, col bulino e colla punta ; ragionamenti letti nelle adunanze dell'I. R. Istituto di scienze, lettere ed arti del regno Lombardo-Veneto ... Volume 1. Concernente la teorica dell'arte, Stamperia Reale, 1º gennaio 1830, p. xx. URL consultato il 16 agosto 2016.
  2. ^ A history of the rise and progress of the arts of design in the United States, su archive.org. URL consultato l'11 agosto 2016.
  3. ^ Perkins & Fairman's Running Hand Stereographic copies., Newburygort, Thomas & Whipple, 1810.
  4. ^ Biblioteca italiana, o sia Giornale di letteratura, scienze ed arti, 1º gennaio 1832. URL consultato l'11 agosto 2016.
  5. ^ Leopoldo Cicognara, Memorie spettanti alla storia della calcografia, Giachetti, 1º gennaio 1831, p. 205. URL consultato il 16 agosto 2016.

Siderografia

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