L'esperimento di fisica delle particelle UA1 fu un esperimento del CERN, attivo dal 1981 al 1993 al collisore Super Proton Synchrotron (SPS). Il suo scopo era quello di permettere l'osservazione dei prodotti derivanti da urti ad altissima energia fra protoni e antiprotoni.
L'esperimento è famoso per la scoperta nel 1983 dei bosoni W e Z insieme all'esperimento UA2, che portò Carlo Rubbia e Simon van der Meer a vincere il Premio Nobel per la fisica nel 1984.[1][2][3]
I nomi UA1 e UA2 derivano da "Underground Area" (area sotterranea): data l'enorme estensione dell'acceleratore Super Proton Synchrotron (SPS), la collisione avveniva in un punto di interazione nel sottosuolo collocato al di fuori dei due siti principali del CERN (Meyrin e Prevessin).
Il rivelatore dell'esperimento UA1 fu di grande importanza per comprendere la complessa fenomenologia delle interazioni protone-antiprotone. Giocò un ruolo di primo piano nell'identificazione dei pochissimi eventi di produzione dei bosoni W e Z tra miliardi di collisioni. Venne proposto nel 1978, e il progetto fu portato a termine negli anni 1978-1979.[4]