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Etere dietilico

Alcuni dei contenuti riportati potrebbero generare situazioni di pericolo o danni. Le informazioni hanno solo fine illustrativo, non esortativo né didattico. L'uso di Wikipedia è a proprio rischio: leggi le avvertenze.
Etere dietilico
Formula di struttura
Formula di struttura
Modello a sfere e bastoncini
Modello a sfere e bastoncini
Nome IUPAC
etossietano
Nomi alternativi
etere
etere etilico
dietiletere
3-ossapentano
etere in frigo
Caratteristiche generali
Formula bruta o molecolareC4H10O
Massa molecolare (u)74,12
Aspettoliquido incolore
Numero CAS60-29-7
Numero EINECS200-467-2
PubChem3283
DrugBankDBDB13598
SMILES
CCOCC
Proprietà chimico-fisiche
Densità (g/cm3, in c.s.)0,71
Solubilità in acqua69 g/l (20 °C)
Temperatura di fusione−116 °C (157 K)
Temperatura di ebollizione34 °C (307 K) (1013 hPa)
Indicazioni di sicurezza
Punto di fiamma−40 °C (233 K)
Limiti di esplosione1,7 - 36 Vol%
Temperatura di autoignizione170 °C (443 K)
Simboli di rischio chimico
estremamente infiammabile irritante
pericolo
Frasi H224 - 302 - 336 - EUH019 - EUH066
Consigli P210 - 240 - 403+235 [1]

L'etere dietilico, altrimenti noto come etere etilico, dietiletere o etossietano è il più comune degli eteri alifatici (formula , spesso abbreviata ). A temperatura ambiente si presenta come un liquido incolore, molto mobile, dall'odore caratteristico, detto etereo per antonomasia. È un composto estremamente volatile () e infiammabile, nocivo, ottimo solvente di grassi. È completamente miscibile con etere di petrolio, benzene e idrocarburi in genere e gli altri solventi eterei THF e diossano, con alcool, acetone, acetato di etile, acetonitrile, piridina, con i solventi clorurati cloroformio e diclorometano; pertanto, e in quanto praticamente inerte alle basi anche forti (e resistente pure agli acidi diluiti) e per la sua scarsa reattività in genere, viene comunemente utilizzato come solvente di uso generale in chimica organica e organometallica. È praticamente immiscibile con formammide, glicol e glicerina[2].

In laboratorio chimico, dove di solito è chiamato semplicemente «etere»,[3] è usato comunemente per via della sua modesta polarità (; ) e scarsa miscibilità con l'acqua (), cose che lo rendono particolarmente adatto per sciogliere sostanze organiche poco polari o apolari. Inoltre, la sua elevata volatilità ne facilita di molto la rimozione.

  1. ^ scheda dell'etere dietilico su IFA-GESTIS Archiviato il 16 ottobre 2019 in Internet Archive.
  2. ^ diethyl ether, su stenutz.eu. URL consultato il 22 luglio 2020.
  3. ^ J.B. Hendrickson, D.J. Cram e G.S. Hammond, CHIMICA ORGANICA, traduzione di A. Fava, 2ª ed., Piccin, 1973, p. 120.

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