Blu di metilene | |
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Nome IUPAC | |
cloruro di 3,7-bis(dimetilammino)fenazationio | |
Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | C16H18ClN3S · xH2O |
Massa molecolare (u) | 319,86 g/mol (sost. anidra) |
Aspetto | polvere verde scura |
Numero CAS | |
Numero EINECS | 200-515-2 |
PubChem | 6099 |
DrugBank | DBDB09241 |
SMILES | CN(C)C1=CC2=C(C=C1)N=C3C=CC(=[N+](C)C)C=C3S2.[Cl-] |
Proprietà chimico-fisiche | |
Solubilità in acqua | ~ 50 g/l (20 °C) |
Temperatura di fusione | 180 °C (~453 K) (decomposizione) |
Indicazioni di sicurezza | |
Simboli di rischio chimico | |
attenzione | |
Frasi H | 302 |
Consigli P | 301+312 [1] |
Il blu di metilene (o metiltioninio cloruro) è un composto organico della classe degli eterociclici aromatici (fenotiazine) sintetizzato per la prima volta nel 1876 dall'azienda chimica tedesca BASF. Ha un largo ventaglio d'impieghi ma il suo principale uso è quello di potente colorante basico blu brillante. A temperatura ambiente si presenta come un solido cristallino inodore di colore verde scuro, stabile sia all'aria che alla luce. Dissolto in soluzione acquosa assume un'intensa colorazione blu. Si ottiene chimicamente per ossidazione di una miscela di dimetil-p-fenilendiammina, tiosolfato sodico e dimetilanilina.
È comunemente acquistabile in farmacia e parafarmacia.