Mura di Perugia | |
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Coordinate | 43°06′49″N 12°23′30″E |
Informazioni generali | |
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Le mura di Perugia sono l'antica cerchia difensiva della città. La città possiede due cinte murarie.
All'interno si trovano le mura etrusche, con uno sviluppo lineare di circa 3 chilometri, che vennero edificate tra il IV ed il III secolo a.C. e furono costruite in modo piuttosto unitario. Caratterizzate dalla grandezza delle pietre impiegate nella sua realizzazione, vennero rimaneggiate nel periodo romano e successivamente nel medioevo, tanto che oggi l'unica porta d'accesso rimasta nella forma e nella collocazione originaria è l'Arco Etrusco.
La cinta medievale fu costruita per venire incontro all'espansione della città, e venne realizzata tra il XIII ed il XIV secolo.
Nel Duecento il Comune costruì 3 metri più a valle rispetto alla cinta etrusca una nuova linea di mura per sostenere quella etrusca, che tendeva a crollare a causa del terreno franoso. Presto ci si accorse che questo lavoro non era sufficiente e si costruirono contrafforti a pochi metri l'uno dall'altro. Intorno al 1330 si costruirono grandi archi a valle del secondo muro medievale e sopra venne posta la piazza del Sopramuro (l'attuale piazza Matteotti), creando una struttura simile a piazza dei Consoli a Gubbio. Rimasta oggi per gran parte intatta, la cinta muraria raggiunse uno sviluppo di circa 9 km ed inglobò i borghi creatisi in corrispondenza delle cinque antiche porte.
L'edificazione del Sopramuro proseguì all'inizio del Quattrocento, quando l'antico ospedale di Santa Maria della Misericordia costruì una serie di botteghe sulla piazza, e antistante l'università creò il suo "Studium Civitatis", al cui fianco venne eretto il palazzo del Capitano del Popolo. Sul finire del Quattrocento, trascorsa ormai la Signoria di Braccio Fortebraccio, (morto nel 1424), ci si accorse che il peso delle strutture imponeva un'altra serie di architetture di sostegno: le "briglie di Braccio". Alla fine del Cinquecento sorse l'ultimo edificio dell'area: la triplice chiesa del Gesù. A questo punto si comprese che le acque dilavanti su uno strato di argilla creavano pericolosi smottamenti e per secoli non fu aggiunto null'altro. Solo nel 1932 si decise per l'edificazione nell'area del mercato coperto.