La saponificazione è il processo di idrolisi di un estere trattato con idrossidi di metalli alcalini e successivamente con acidi, con conseguente formazione di un acido carbossilico (o di un anione carbossilato) e di un alcol. Solitamente si impiega l'idrossido di sodio (o soda caustica, NaOH), oppure l'idrossido di potassio (KOH), in base alla consistenza finale desiderata, con un trigliceride per produrre il corrispettivo sale sodico (carbossilato, più propriamente). Assieme al sapone, i tradizionali processi di saponificazione producono glicerolo. Si definiscono “saponificabili” tutte le sostanze convertibili in sapone. A quest'ultimo si possono aggiungere additivi per conferirgli particolari caratteristiche (ad esempio sabbia e pomice per renderlo abrasivo).[1]