Acido chenodesossicolico | |
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Nome IUPAC | |
chenodiol o | |
Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | C24H40O4 |
Numero CAS | |
Numero EINECS | 207-481-8 |
Codice ATC | A05 |
PubChem | 10133 |
DrugBank | DBDB06777 |
SMILES | CC(CCC(=O)O)C1CCC2C1(CCC3C2C(CC4C3(CCC(C4)O)C)O)C |
Indicazioni di sicurezza | |
L'acido chenodeossicolico è uno degli acidi biliari. Si presenta come un cristallo bianco solubile in alcool ed acido acetico, ma insolubile in acqua. Il suo punto di fusione è di circa 165 °C. E prodotto dal fegato, derivato dal colesterolo, i suoi sali sono chiamati chenodeossicolati.
Fu per la prima volta isolato dalla bile dell'oca domestica, da cui ha preso il nome (dal greco χήνα = oca). Quando viene alterato dai batteri a livello del colon, si trasforma in acido litolocolico.[1]
L'acido chenodeossicolico, come l'acido colico, può essere coniugato con la taurina o la glicina, ottenendo una costante di dissociazione acida più bassa. I composti rimarranno ionizzati finché non raggiungeranno l'ileo dove vengono riassorbiti.[2]