Acmonital | |
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moneta da 100 lire | |
Caratteristiche generali | |
Composizione | ferro, cromo e nichel |
L'acmonital (abbreviazione di acciaio monetario italiano[1]) è un tipo di acciaio inox austenitico composto essenzialmente da ferro, cromo e nichel, quest'ultimo presente in proporzioni variabili. Contiene inoltre piccole percentuali di molibdeno e vanadio.[1]
Dopo la Campagna d'Etiopia i materiali di importazione scarseggiavano, in particolare rame e nichel, e il Governo italiano diede incarico[2]ad una industria del Nord, la Società Nazionale di Cogne, di approntare una lega "autarchica", possibilmente composta di acciaio e altri elementi minori[2]: così nacque il tondello acmonital.
È stata una delle leghe usate in Italia per la coniazione delle monete a partire dal 1939[3][4], in particolare per quelle del valore di 20 centesimi, 50 centesimi, 1 e 2 lire[5].
Anche le monete dell'Albania italiana da 0,2, 0,5, 1 e 2 lek erano realizzate in questa lega. La Repubblica Italiana ha inoltre utilizzato l'acmonital per le monete da 50 e 100 lire e per la parte esterna delle monete da 500 lire bimetalliche, per poi abbandonarne l'uso in seguito all'introduzione dell'euro.
Del materiale esistono due diversi tipi:
Le monete in acmonital del 1939 furono inizialmente coniate in AISI 304 amagnetico per poi venir fabbricate con AISI 430 ferromagnetico a partire dal 1940, nonostante fosse più duro e quindi difficile da lavorare, a causa del costo elevato del nichel, proveniente dall'estero.[6]
L'acmonital è appunto un metallo durissimo, il doppio del nichel ed è impossibile stampare monete con rilievi alti. All'incisore Pietro Giampaoli venne affidato l'incarico da parte della Zecca[7]"di eseguire le prove di conio sia per raggiungere lo spessore idoneo dei rilievi, senza modificarne il disegno, sia per impedire che i coni si spacchino troppo presto e non permettano, quindi una produzione soddisfacente"[7], incarico che portò a termine nel maggio del 1938 evidenziando le proprie capacità tecniche come ideatore ed incisore di monete, in aggiunta a quelle di medaglista.