Aeritalia G-91Y | |
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Descrizione | |
Tipo | cacciabombardiere |
Equipaggio | 1 |
Progettista | Giuseppe Gabrielli |
Costruttore | ![]() |
Data primo volo | 12 dicembre 1966[1] |
Utilizzatore principale | ![]() |
Esemplari | 67 |
Sviluppato dal | G.91 |
Dimensioni e pesi | |
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Lunghezza | 11,67 m |
Apertura alare | 9,01 m |
Altezza | 4,43 m |
Superficie alare | 18,13 m² |
Peso a vuoto | 3 900 kg |
Peso carico | 7 800 kg |
Peso max al decollo | 8 700 kg |
Capacità combustibile | 3 200 L |
Propulsione | |
Motore | 2 turbogetto General Electric J85-13 con postbruciatore |
Spinta | da 12,8 a 17,7 kN ciascuno |
Prestazioni | |
Velocità max | 0,8 Ma (1 140 km/h in quota) |
Autonomia | 3 500 km |
Tangenza | 12 500 m |
Armamento | |
Cannoni | 2 DEFA 552 da 30 mm |
Bombe | caduta libera: fino a 1 800 kg |
Missili | Razzi razzi:
18 SNEB da 68 mm |
Piloni | 4 sub-alari |
Note | dati relativi alla versione: G-91Y |
i dati sono tratti da: | |
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L'Aeritalia G-91Y era un cacciabombardiere bimotore a getto ed ala a freccia prodotto negli anni sessanta dall'azienda italiana FIAT Aviazione, poi divenuta Aeritalia. Era soprannominato amichevolmente dai piloti "Yankee", dalla lettera Y in Alfabeto fonetico NATO,[3] in considerazione della forma della presa d'aria, unica frontalmente, ma internamente divisa in due per alimentare separatamente i motori, quindi a forma di Y.
Derivato dalla precedente versione G.91R, ne manteneva l'aspetto generale e se ne differenziava principalmente per l'adozione di un impianto propulsivo bimotore, a differenza del primo monomotore, e del conseguente aumento prestazionale e di capacità di carico bellico.
Il G-91Y venne utilizzato solamente nell'Aeronautica Militare essenzialmente nel ruolo di aereo per il supporto tattico ravvicinato e da ricognizione aerotattica, restando operativo fino agli anni novanta, quando venne sostituito dal più moderno AMX.