Aoba | |
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L'Aoba appena entrato in servizio | |
Descrizione generale | |
Tipo | Incrociatore pesante |
Classe | Aoba |
Proprietà | Marina imperiale giapponese |
Ordine | 1923 |
Cantiere | Nagasaki (Mitsubishi) |
Impostazione | 4 febbraio 1924 |
Varo | 25 settembre 1926 |
Completamento | 20 settembre 1927 |
Destino finale | Affondato il 24-28 luglio nel bombardamento di Kure; recuperato e demolito nel biennio 1946-1947 |
Caratteristiche generali | |
Dislocamento | 7 100 t A pieno carico: 8 760 t |
Lunghezza | 185,17 m |
Larghezza | 15,83 m |
Pescaggio | 5,71 m |
Propulsione | 12 caldaie e 4 turbine a ingranaggi a vapore; 4 alberi motore con elica (102 000 shp) |
Velocità | 35 nodi (66,5 km/h) |
Autonomia | 7 000 miglia a 14 nodi (12 900 chilometri a 27 km/h) |
Equipaggio | 625 |
Armamento | |
Armamento |
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Corazzatura |
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Mezzi aerei | 1 idrovolante |
Note | |
dati riferiti all'entrata in servizio | |
fonti citate nel corpo del testo | |
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L'Aoba (青葉? lett. "Foglia verde")[1] è stato un incrociatore pesante appartenente alla Marina imperiale giapponese, prima ed eponima unità della stessa classe e così chiamato in onore dell'omonimo monte del Giappone. Fu varato nel settembre 1926 dal cantiere navale di Nagasaki.
Subito dopo l'attacco di Pearl Harbor fu presente alla battaglia di Guam e a quella di Wake, quindi coprì a distanza la conquista di Rabaul e gli sbarchi in Nuova Guinea orientale. Partecipò alla seconda parte della battaglia del Mar dei Coralli (4-8 maggio 1942) senza riuscire a difendere adeguatamente la portaerei Shoho, che fu affondata. Dopo un raddobbo in Giappone, fu destinato a Rabaul e nella notte tra l'8 e il 9 agosto combatté la battaglia dell'isola di Savo, infliggendo danni gravissimi alla flotta alleata posta a difesa dell'invasione di Guadalcanal. In agosto e settembre rimase alle isole Shortland e nella prima metà di ottobre fece parte di una missione di bombardamento notturno, che però fallì per la presenza imprevista di una forte squadra statunitense: nella battaglia di Capo Speranza subì danni pesanti, che lo costrinsero a rimanere in riparazione sino al febbraio 1943. Tornato in servizio, fu stanziato a Rabaul ma all'inizio di aprile rimase coinvolto in un attacco aereo che fece scoppiare alcuni siluri; fatto spiaggiare, riuscì a tornare in Giappone solo nel mese di luglio, dove fu raddobbato estesamente e dotato di un radar.
Nel corso della prima metà del 1944 fu impegnato in numerose missioni di trasporto truppe rifornimenti. A inizio giugno fu coinvolto nell'urgente operazione di soccorso, poi fallita, all'isola di Biak. In luglio fu sottoposto a una revisione nell'arsenale di Singapore e ricevette numerosi cannoni contraerei supplementari; dopo un lungo periodo di esercitazioni, fu gravemente danneggiato da un sommergibile poco lontano da Manila: riuscì comunque a sfuggire alla successiva caccia e arrivare in dicembre a Kure, dove fu riclassificato come nave da difesa speciale, riparato in parte e trasformato in pontone contraereo. Il 24 e il 28 luglio, dopo essere già stato semiaffondato nei mesi precedenti e poi recuperato, rimase coinvolto nel bombardamento di Kure e definitivamente distrutto. Il relitto fu demolito nel dopoguerra.