Argentina | |
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(ES) En Unión y Libertad (IT) In Unione e Libertà | |
Territorio argentino in verde scuro; territorio rivendicato ma non controllato in verde chiaro. | |
Dati amministrativi | |
Nome completo | Repubblica Argentina |
Nome ufficiale | (ES) República Argentina |
Lingue ufficiali | Spagnolo |
Capitale | Buenos Aires |
Politica | |
Forma di governo | Repubblica presidenziale federale |
Presidente | Javier Milei |
Indipendenza | Dalla Spagna, 9 luglio 1816 |
Ingresso nell'ONU | 24 ottobre 19451 |
Superficie | |
Totale | 2 791 810 km² (8º) |
% delle acque | 1,1% |
Popolazione | |
Totale | 46 044 703 ab. (2022) (31º) |
Densità | 16.56 ab./km² |
Tasso di crescita | 0,997% (2012)[1] |
Nome degli abitanti | Argentini |
Geografia | |
Continente | America |
Confini | Bolivia, Brasile, Cile, Paraguay, Uruguay |
Fuso orario | UTC-3 |
Economia | |
Valuta | peso argentino |
PIL (nominale) | 630 698[2] milioni di $ (2022) (24º) |
PIL pro capite (nominale) | 13 622 $ (2022) (67º) |
PIL (PPA) | 1 207 000 milioni di $ (2022) (29º) |
PIL pro capite (PPA) | 26 074 $ (2022) (67º) |
ISU (2021) | 0,845 (molto alto) (47º) |
Fecondità | 2,2 (2011)[3] |
Consumo energetico | 0,24 kWh/ab. anno |
Varie | |
Codici ISO 3166 | AR, ARG, 032 |
TLD | .ar |
Prefisso tel. | +54 |
Sigla autom. | RA |
Lato di guida | Destra (↓↑) |
Inno nazionale | Himno Nacional Argentino |
Festa nazionale | 25 maggio |
1È uno dei 51 Stati che hanno dato vita all'ONU nel 1945. | |
Evoluzione storica | |
Stato precedente | Vicereame del Río de la Plata (1776 al 1810) Province Unite del Río de la Plata (1810 al 1831) Confederazione Argentina (1831 al 1861) |
L'Argentina, ufficialmente Repubblica Argentina (in spagnolo República Argentina, AFI: [reˈpuβlika aɾxenˈtina]), è una repubblica federale, situata nella parte meridionale del Sud America. Il suo territorio è suddiviso in 23 province e una città autonoma, Buenos Aires, che è la capitale del Paese e sede del governo federale, nella cui area metropolitana è concentrato un terzo della popolazione del paese. Con una superficie di 2 791 810 km², è il più esteso paese di lingua spagnola nel mondo, il secondo Stato più esteso dell'America Latina dopo il Brasile, il quarto del Continente Americano dopo il Canada, gli Stati Uniti e il Brasile e l'ottavo più esteso del mondo. Il suo territorio, che occupa gran parte del Cono Sud, confina a nord con la Bolivia e il Paraguay, a nord-est con Brasile e Uruguay, a est con l'Oceano Atlantico e a ovest con il Cile e le acque atlantiche del Passaggio di Drake. L'Argentina rivendica inoltre le Isole Falkland (sotto il nome spagnolo di Malvinas, in italiano Malvine), la Georgia del Sud e le Isole Sandwich Australi. Considera inoltre come parte del territorio nazionale l'Antartide Argentina, rivendicazione sospesa in base al Trattato Antartico. L'Argentina raggiunse l'indipendenza il 25 maggio 1810 quando fu deposto l'ultimo viceré spagnolo che governava da Buenos Aires, e il 9 luglio 1816 fu ufficialmente proclamata l'indipendenza a San Miguel de Tucumán.[4]
Dopo la crisi economica del 2001, l'economia ha recuperato i precedenti livelli di benessere.[5] I suoi circa 50 milioni di abitanti godono di un indice di sviluppo umano, reddito pro-capite, livello di crescita economica e qualità della vita che pone il paese come una delle più sviluppate dell'America Latina.[6] Tuttavia negli ultimi anni la situazione economica nel paese è andata via via peggiorando, complice un'alta inflazione, la seconda più alta dell'America Latina dopo quella del Venezuela e che nel 2014 è stata stimata essere del 24% su base annuale, con stime che arrivano anche al 40% per il 2015,[7][8] che ha portato di nuovo il paese sull'orlo della bancarotta, la seconda nel XXI secolo.[9]
Nel 2019 l'economia è in crisi, l'industria automobilistica opera solo al 15% della sua capacità, le vendite di auto sono in caduta libera (-54% in un anno), l'inflazione raggiunge il 54,7% in un anno. Il governo sta cercando un prestito dal FMI, che nel 2018 ha prestato 56 miliardi di dollari in tre anni in cambio di tagli di bilancio. Quasi 300 000 posti di lavoro sono andati persi in tre anni e la povertà è al suo livello più alto degli ultimi 20 anni.[10]