L'Arsenale di Venezia è un antico complesso di cantieri navali e officine che costituisce una parte molto estesa della città insulare di Venezia, alla sua estremità orientale. Fu il cuore dell'industria navale veneziana a partire dal XII secolo ed è legato al periodo più florido della vita della Serenissima: grazie alle imponenti navi qui costruite, la Repubblica Veneta riuscì a contrastare gli ottomani nel Mar Egeo e a conquistare le rotte del Nord Europa.
Circondato da 3 km di mura merlate in mattoni rossi, ha impiegato un massimo di 16.000 persone all'apice del suo funzionamento e può essere considerato, per le sue dimensioni, la sua età e l'ingegnosità della sua progettazione e del suo funzionamento (vi si realizzarono navi in catena di montaggio sin dal XVI secolo) come uno dei primi veri complessi industriali d'Europa.[1]
Il complesso dell'Arsenale costituisce l'unico esempio di cantiere navale e fabbrica d'armi che ha sempre mantenuto la stessa natura e la stessa funzione, per sette secoli, anche dopo il declino della Repubblica di Venezia.[2] La proprietà della maggior parte dell'Arsenale è, dal 2013, passata al Comune di Venezia, mentre la parte residua rimane alla Marina Militare Italiana,[3] presente nell'area con il suo Istituto di studi militari marittimi e il Museo storico navale. Circa un quarto del grande complesso è utilizzato dalla Biennale di Venezia per le sue esposizioni d'arte contemporanea.
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