Assedio di Clissa parte delle guerre croato-ottomane e delle guerre ottomano-asburgiche | |
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L'apparizione miracolosa della Vergine a Petar Kružić mentre combatte gli ottomani a Clissa | |
Data | 31 agosto 1536 – 12 marzo 1537 |
Luogo | Fortezza di Clissa, Regno di Croazia |
Esito | Vittoria ottomana |
Schieramenti | |
Comandanti | |
Effettivi | |
Perdite | |
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L’assedio di Clissa (detto anche impropriamente battaglia di Clissa) (in croato Opsada Klisa, Bitka kod Klisa, in ungherese Klissza bevétele, in turco Klise Kuşatması) fu un assedio mosso alla fortezza di Clissa nel Regno di Croazia, nella Monarchia asburgica. L'assedio della fortezza, che perdurò per più di due anni, si concluse nella battaglia finale del 1537, combattuta come parte delle guerre ottomano-asburgiche tra i difensori croato-asburgici sotto la guida del feudatario Petar Kružić e gli attaccanti ottomani sotto la guida del generale Murat-beg Tardić.
Dopo la decisiva vittoria ottomana nella battaglia del campo di Krbava del 1493, ed in particolare dopo la battaglia di Mohács del 1526, i croati continuarono a difendersi contro gli attacchi degli ottomani. La conquista ottomana nei primi anni del XVI secolo venne promossa ancor più dalla formazione degli Uscocchi, guidati dal capitano croato Petar Kružić, noto con il soprannome di Principe di Clissa. Come parte del sistema difensivo asburgico, gli uscocchi vennero utilizzati di base a Clissa per la difesa del confine.[2]
Dopo la battaglia finale, che risultò in una netta vittoria ottomana, e la morte di Petar Kružić, i difensori di Clissa, che erano a corto di acqua potabile, si arresero agli ottomani in cambio della loro libertà il 12 marzo 1537. I cittadini dell'area abbandonarono la città, mentre gli uscocchi si ritirarono nella città di Senj, dove continuarono a combattere a combattere gli ottomani. Clissa divenne il centro amministrativo di un sangiaccato (Sangiaccato di Clissa) dell'Eyalet di Bosnia, e tale rimase per un secolo.