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Astronomia a raggi gamma
Il cielo ad energie superiori a 100 MeV osservato dal telescopio Energetic Gamma Ray Experiment Telescope (EGRET) dall'osservatorio satellitare Compton Gamma Ray Observatory (CGRO) (1991 – 2000)Primo sondaggio del cielo sulle energie superiori a 1 GeV, raccolte dal Fermi Gamma-ray Space Telescope in tre anni di osservazione (dal 2009 al 2011)2 settembre 2011, Fermi, secondo catalogo di Gamma Ray Sources costruito in due anni. Un'immagine di tutto il cielo per energie superiori a 1 miliardo di elettronVolt (1 GeV). I colori più luminosi indicano sorgenti localizzate di raggi gamma[1]La Luna vista dal Energetic Gamma Ray Experiment Telescope (EGRET), nei raggi gamma di più di 20 MeV. Questi sono prodotti da bombardamenti di raggi cosmici sulla sua superficie.[2]
L'astronomia a raggi gamma è una branca dell'astronomia dedicata allo studio delle emissioni gamma: la parte dello spettro della radiazione elettromagnetica con energia più elevata. Anche se non vi è un limite preciso, in genere i fotoni gamma sono quelli con un'energia superiori ai 100 keV. La radiazione inferiore ai 100 keV è classificata, almeno in astronomia, come raggi X ed è oggetto dell'astronomia a raggi X.
I raggi gamma nell'ordine dei MeV vengono generati anche dalla radiazione solare (e persino nell'atmosfera terrestre durante i temporali), ma i raggi gamma di energia superiore al Gev non sono generati nel sistema solare e sono importanti nello studio dell'astronomia extra solare e soprattutto di quella extra galattica.
I processi fisici che generano raggi gamma sono diversi e in alcuni casi coincidono con quelli che producono raggi X e, ad esempio, lo spettro di raggi gamma misurato da CANGAROO[3] può essere paragonato allo spettro di raggi X a bassa energia. L'elenco dei fenomeni è lungo: l'annichilazione elettrone-positrone, l'Effetto Compton inverso e in alcuni casi anche il decadimento gamma nello spazio,[4] che si riflettono su eventi estremi come supernove e ipernove, o il comportamento della materia in condizioni estreme, come nelle pulsar o le blazar (che emettono energia di grande intensità).
Le energie dei fotoni più alte misurate finora sono dell'ordine dei TeV, nel 2004 è stato addirittura misurato un fotone di 80 TeV proveniente dalla Pulsar del Granchio, cedendo fotoni con più di 80 TeV ed attualmente è il fotone di massima energia misurata[5][6][7].
^CANGAROO Home Page, su icrhp9.icrr.u-tokyo.ac.jp. URL consultato il 25 ottobre 2017 (archiviato dall'url originale il 23 settembre 2017).
^per esempio, la supernova SN 1987A ha emesso un bagliore residuo ai raggi gamma dopo l'esplosione principale causata dal decadimento radioattivo del cobalto-56 generato durante l'esplosione della supernova. The Electromagnetic Spectrum - Gamma-rays, su science.hq.nasa.gov, NASA. URL consultato il 14 novembre 2010 (archiviato dall'url originale il 29 febbraio 2008).
^F. Aharonian et. al. La nebulosa del granchio e la pulsar tra 500 GeV e 80 TeV: osservazioni con HEGRA STEREOSCOPIC AIR CERENKOV TELESCOPES, The Astrophysical Journal, 614, pp 897–913, (2004)