Azione delle motosiluranti S 54 e S 61 parte dell'operazione Achse della campagna d'Italia (1943-1945) | |||
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Data | 8-11 settembre 1943 | ||
Luogo | Mar Ionio e Adriatico | ||
Esito | Vittoria tedesca e cattura della base italiana di Venezia | ||
Schieramenti | |||
Comandanti | |||
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Effettivi | |||
Perdite | |||
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170/200 civili morti | |||
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L'8 settembre 1943 l'annuncio dell'armistizio dell'Italia con gli Alleati fece scattare da parte dei tedeschi l'operazione Achse per neutralizzare le forze armate italiane schierate nei vari teatri bellici del Mediterraneo e occupare militarmente la penisola.[1] Nelle prime ore del 9 settembre due motosiluranti di tipo S-Boot (la S 54 del sottotenente di vascello Klaus-Degenhard Schmidt e la S 61 del capo nocchiere Friedel Blömker) e una motozattera tedesca riuscirono a minare il porto di Taranto, navigando quindi verso l'alto Adriatico. Tra il 9 e l'11 settembre la piccola formazione tedesca riuscì, complice anche l'inazione delle navi e dei comandi costieri italiani, ad affondare un motoveliero al largo di Gallipoli, una cannoniera davanti alla costa di Ancona e un cacciatorpediniere non lontano dal Lido di Venezia, catturando inoltre ben quattro piroscafi. Giunto quindi a Venezia, il sottotenente di vascello Schmidt convinse il locale comandante del Dipartimento navale dell'alto Adriatico, ammiraglio di divisione Emilio Brenta, ad arrendersi con l'intera guarnigione di sedicimila uomini.
Le mine posate a Taranto dalla motozattera tedesca inoltre affondarono un posamine britannico impegnato nell'operazione Slapstick (10 settembre) e un rimorchiatore italiano (22 settembre).