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Betelgeuse

Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi Betelgeuse (disambigua).
Betelgeuse
La posizione di Betelgeuse (freccia) nella costellazione di Orione
ClassificazioneSupergigante rossa
Classe spettraleM1-2Iab[1]
Tipo di variabilePulsante semiregolare[2]
Periodo di variabilità2070-2355 giorni[3]
Distanza dal Sole500-630 anni luce[4]
CostellazioneOrione
Coordinate
(all'epoca J2000.0)
Ascensione retta05h 55m 10,3053s[2]
Declinazione+07° 24′ 25,426″[2]
Lat. galattica199,7872±20,24[2]
Long. galattica−08,9586±11,61[2]
Dati fisici
Raggio medio764+116
−62
[4] R
Volume2,25952×1035  [5][6]
Massa
15-20[7] M
Densità media2,186×10−5 kg/m³[5][6]
Acceleraz. di gravità in superficie0,5 logg[8]
(All'equatore)17 anni[9]
Velocità di rotazione14,6 km/s[9]
Temperatura
superficiale
Luminosità
Indice di colore (B-V)1,85[2]
Metallicità[Fe/H] ~100% del Sole[11][12]
Età stimata8,5 milioni di anni[7]
Dati osservativi
Magnitudine app.
Magnitudine app.0,42
Magnitudine ass.−5,14
Parallasse5,07±1,10 milliarcosecondo [15]
Moto proprioAR: 27,33 ± 2,36 mas/anno
Dec: 10,86 ± 1,37 mas/anno[15]
Velocità radiale+21,0 km/s[2]
Nomenclature alternative
Betelgeuze, Beteigeuze, Beteiguex, Betelguex, Al Mankib, Klaria, α Orionis, 58 Orionis, HD 39801, HIP 27989, SAO 113721, WDS 05145-0812

Betelgeuse (AFI: /betelˈʤɛuze/[16][17], dall'arabo يد الجوزاء?, Yad al-Jawzā’, "la mano di al-Jawzā’, la mano della gigantessa"; α Ori / α Orionis / Alfa Orionis) è la seconda stella più luminosa della costellazione di Orione, dopo Rigel, e mediamente la decima più brillante del cielo notturno vista ad occhio nudo, data la sua magnitudine apparente fissata sul valore medio di +0,58[18][N 1]. È uno dei vertici dell'asterismo del Triangolo invernale, assieme a Sirio e Procione[19].

Betelgeuse è una supergigante rossa di classe spettrale M1-2 Iab, ovvero una stella in una fase già piuttosto avanzata della sua evoluzione, che mostra episodi di variabilità dovuti a pulsazioni quasi regolari dell'astro con un periodo tra i 2070 e i 2355 giorni[3]. La sua distanza dalla Terra era tradizionalmente stimata sui 427 anni luce (a.l.)[20], ma nuove misurazioni della parallasse compiute nel XXI secolo hanno suggerito un valore maggiore, pari a circa 600-640 a.l.[2][15]; sulla base di questo nuovo calcolo è stato necessario aggiornare buona parte dei suoi parametri stellari, in particolare il raggio. Il diametro angolare misurato dalla Terra suggerisce, da questa distanza, che Betelgeuse sia una stella di dimensioni colossali, addirittura una fra le più grandi conosciute[21]. Il suo raggio misurerebbe in media 4 UA, pari a circa 800 volte il raggio solare[4], tanto è che se fosse posizionata al centro del sistema solare le sue dimensioni quasi ingloberebbero l'orbita di Giove.

Data la grande superficie radiante, Betelgeuse possiede anche una forte luminosità, oltre 135 000 volte quella della nostra stella[7], che la rende anche una tra le stelle più luminose in assoluto[1]. Tuttavia questa luminosità non è imputabile esclusivamente alla vasta superficie; per questa ragione gli astronomi propendono a ritenere che la stella possieda una massa elevata, pari a 15-20 volte quella del Sole[7]. Pertanto è possibile che la stella concluderà la sua esistenza esplodendo in una supernova[1].

Alcune indagini condotte nella seconda metà degli anni ottanta del XX secolo suggerivano l'eventualità che Betelgeuse fosse un sistema multiplo, costituito almeno da tre componenti[22][23], ma successive osservazioni non hanno confermato quest'ipotesi[24].

Il nome Betelgeuse deriva dall'arabo يد الجوزاء Yad al-Jawzāʾ, "la mano di al-Jawzāʾ (Gigante)"[25][26], corrotto poi, a seguito di un errore di traslitterazione in epoca medievale, in بد الجوزاء Bad al-Jawzāʾ (più propriamente ابط الجوزاء Ibţ al-Jawzāʾ), assumendo il significato riconosciuto di "l'ascella" o "la spalla del Gigante"[27].

  1. ^ a b c d Betelgeuse, su solstation.com, SolStation. URL consultato l'11 novembre 2005.
  2. ^ a b c d e f g h i SIMBAD query result: V* alf Ori -- Semi-regular pulsating Star, su simbad.u-strasbg.fr, Centre de Données astronomiques de Strasbourg. URL consultato il 20 giugno 2007.
  3. ^ a b Levy, Mattei, p. 61.
  4. ^ a b c Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore joyce
  5. ^ a b Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore aavso
  6. ^ a b Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore burnham
  7. ^ a b c d e Jim Kaler, Betelgeuse (Alpha Orionis), su stars.astro.illinois.edu. URL consultato il 9 ottobre 2008.
  8. ^ a b Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore apj545
  9. ^ a b Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore uitenbroek_1998
  10. ^ Tenendo conto principalmente, data la bassa temperatura, della grande emissione nell'infrarosso.
  11. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore lambert84
  12. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore ryde2006
  13. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore telegram
  14. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore bright2
  15. ^ a b c Graham M. Harper, Alexander Brown, Edward F. Guinan, A New VLA-Hipparcos Distance to Betelgeuse and its Implications, in The Astronomical Journal, vol. 135, n. 4, aprile 2008, pp. 1430–1440, DOI:10.1088/0004-6256/135/4/1430.
  16. ^ Luciano Canepari, Betelgeuse, in Il DiPI: dizionario di pronuncia italiana, Bologna, Zanichelli, 1999, ISBN 88-08-09344-1.
  17. ^ Bruno Migliorini et al., Scheda sul lemma "Betelgeuse", in Dizionario d'ortografia e di pronunzia, Rai Eri, 2010, ISBN 978-88-397-1478-7.
  18. ^ Shaaf, p. 176.
  19. ^ The Winter Triangle, su souledout.org. URL consultato il 31 gennaio 2009.
  20. ^ Wheeler, p. 115.
  21. ^ R. W. Wilson, J. E. Baldwin, D. F. Buscher, P. J. Warner, High-resolution imaging of Betelgeuse and Mira, in Monthly Notices of the Royal Astronomical Society, vol. 257, n. 3, 1º agosto 1992, pp. 369-376, ISSN 0035-8711. URL consultato il 31 gennaio 2009.
  22. ^ M. Karovska, R. W. Noyes, F. Roddier, P. Nisenson, R. V. Stachnik, On a Possible Close Companion to αOri, in Bulletin of the American Astronomical Society, vol. 17, 1985, p. 598. URL consultato il 1º febbraio 2009.
  23. ^ M. Karovska, P. Nisenson, R. Noyes, On the alpha Orionis triple system, in Astrophysical Journal, vol. 308, 1º settembre 1986, pp. 260-269, ISSN 0004-637X. URL consultato il 1º febbraio 2009.
  24. ^ Schaaf, p. 181.
  25. ^ Levy, Mattei, p. 60.
  26. ^ Schaaf, p. 174.
  27. ^ Paul Kunitzsch; Tim Smart, A Dictionary of Modern Star Names, Cambridge, MA, Sky Publishing, 2006, p. 45, ISBN 978-1-931559-44-7.


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