Netocrazia è un termine coniato dal comitato editoriale della rivista tecnologica americana Wired a inizio anni Novanta. Unendo le parole Internet (net-) e aristocrazia, il termine "netocrazia" si riferisce a una classe dirigente che influenza la politica e l'economia globale, basando il proprio potere sul vantaggio tecnologico e sulle capacità di networking e marketing online. Viene considerato un'evoluzione della borghesia imprenditoriale, la cui importanza è progressivamente diminuita a partire dalla fine del XX secolo.
L'idea di netocrazia è stata analizzata approfonditamente da Alexander Bard e Jan Söderqvist nel loro libro Netocracy — The New Power Elite and Life After Capitalism (pubblicato originariamente in svedese nel 2000 come Nätokraterna: boken om det elektroniska klassamhället, pubblicato in inglese da Reuters/Pearsall UK nel 2002).
Questo concetto è stato paragonato all'idea di "classe creativa" di Richard Florida. Bard e Söderqvist, per spiegare le dinamiche proprie della netocrazia, hanno anche definito una sottoclasse in opposizione alla stessa, che chiamano consumtariato.