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CCTV (azienda)

中国中央电视台 China Central Television
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La sede della China Central Television
StatoCina (bandiera) Cina
Forma societariaImpresa pubblica
Fondazione1 maggio 1958 a Pechino
Sede principaleCCTV Headquarters, Pechino
GruppoChina Media Group
ControllateChina Global Television Network (CGTN)
SettoreTelecomunicazioni
Prodottiprogrammi televisivi
Sito webwww.cctv.com/

La China Central Television o Televisione Centrale Cinese, abbreviato CCTV (中国中央电视台S, Zhōngguó Zhōngyāng DiànshìtáiP), è la più grande emittente televisiva della Cina continentale. È controllata dallo Stato, è una suddivisione dell'Amministrazione statale di radio, cinema e televisione del Governo centrale della Repubblica Popolare Cinese.

La maggior parte dei suoi programmi è un misto di notizie, documentari, educazione sociale, commedia, intrattenimento e teatro, la maggior parte dei quali consiste in soap opera cinesi e intrattenimento[1], tuttavia la relazione fattuale su argomenti sensibili al Partito Comunista Cinese è distorta e spesso usata come arma contro i presunti nemici del PCC[2].

La CCTV venne fondata il 1º maggio 1958 come agenzia statale di informazione e guida dell'opinione pubblica, in qualità di portavoce del Partito Comunista Cinese. La CCTV ha una varietà di funzioni, come la comunicazione di notizie, l'educazione sociale, la cultura e i servizi di informazione sull'intrattenimento. In qualità di emittente televisiva di Stato, è responsabile sia nei confronti del Comitato centrale del Partito comunista cinese che del Consiglio di Stato[3]. È l'attore centrale nella rete di propaganda cinese[2].

Come molti media cinesi, CCTV ha visto i suoi sussidi di Stato ridursi notevolmente negli anni novanta e perciò si è reso necessario equilibrare il suo ruolo di agenzia governativa con il fatto che deve attrarre telespettatori, così può mettere in vendita spazi pubblicitari.[senza fonte]

In cerca di telespettatori, la CCTV si è messa in competizione con le reti televisive locali, così si sono creati sempre più grandi gruppi mediatici al fine di competere con la CCTV.[senza fonte]

Inoltre trasmette canali tematici in altre lingue.

  1. ^ Anne-Marie Brady, Marketing Dictatorship: Propaganda and Thought Work in Contemporary China, Rowman & Littlefield Publishers, Inc.
  2. ^ a b (EN) China Central Television: A Long-standing Weapon in Beijing’s Arsenal of Repression, su Freedom House. URL consultato il 16 novembre 2020.
  3. ^ Two Billion Eyes: The Story of China Central Television - Ying Zhu - Google Buku, su web.archive.org, 24 dicembre 2019. URL consultato il 16 novembre 2020 (archiviato dall'url originale il 24 dicembre 2019).

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