Squalo longimano | |
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Stato di conservazione | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Subphylum | Vertebrata |
Infraphylum | Gnathostomata |
Superclasse | Pisces |
Classe | Elasmobranchii |
Sottoclasse | Neoselachii |
Infraclasse | Selachii |
Superordine | Selachimorpha |
Ordine | Carcharhiniformes |
Famiglia | Carcharhinidae |
Genere | Carcharhinus |
Specie | C. longimanus |
Nomenclatura binomiale | |
Carcharhinus longimanus Poey, 1861 | |
Sinonimi | |
Carcharhinus maou (Lesson, 1831) | |
Nomi comuni | |
Squalo longimano, Squalo pinna bianca oceanico | |
Areale | |
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Lo squalo longimano (Carcharhinus longimanus (Poey, 1861)) conosciuto anche come pinna bianca oceanico o squalo alalunga[1][2], è un grande squalo pelagico dei mari tropicali e temperati caldi appartenente alla famiglia Carcharhinidae[3]. È una specie robusta, caratterizzata da lunghe ed arrotondate pinne a punta bianca. Spesso viene confuso con lo squalo pinna bianca del reef (Triaenodon obesus).
È un pesce aggressivo, ma che si muove lentamente, e domina le situazioni di sciacallaggio in mare. Rappresenta uno dei maggiori pericoli per i sopravvissuti ai disastri aerei o navali. Questa specie ha attaccato più volte l'uomo di quanto non abbiano fatto tutte le altre specie messe assieme.[4][5] Studi recenti[6][7] hanno sottolineato come il numero di squali alalunga sia in brusco calo, in quanto le loro pinne sono molto ricercate come ingrediente principale della famosa zuppa di pinne di squalo. In particolare negli ultimi anni, questa specie come molte altre, ha a che fare con una pesca sempre più diffusa attraverso il suo areale.