I Chicago boys sono stati un gruppo di economisti cileni di spicco intorno agli anni settanta e ottanta, la maggioranza dei quali aveva studiato presso l'Università di Chicago, sotto Milton Friedman e Arnold Harberger, o l'affiliata Pontificia università cattolica del Cile. Al loro ritorno in America Latina assunsero posizioni in numerosi governi sudamericani, inclusa la dittatura militare del Cile di Pinochet, all'interno dei quali, in qualità di consulenti economici, molti di loro raggiunsero posizioni di rilievo[1]. Mentre l'Heritage Foundation attribuisce loro il merito di aver trasformato il Cile nell'economia con le migliori prestazioni dell'America Latina e in una delle giurisdizioni più favorevoli alle imprese del mondo, i critici sottolineano drastici aumenti della disoccupazione che possono essere attribuiti alle politiche di contro-inflazione attuate su loro consiglio[2]. Alcuni, come il premio Nobel Amartya Sen, hanno sostenuto che queste politiche erano intenzionalmente intese a servire gli interessi delle società statunitensi a spese delle popolazioni latinoamericane[3][4][5].