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Chiesa ortodossa

Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi Chiesa ortodossa (disambigua).
Disambiguazione – Se stai cercando le chiese ortodosse che non hanno riconosciuto il concilio di Calcedonia, vedi Chiese ortodosse orientali.
Iconografia ortodossa rappresentante Cristo e i 12 apostoli, risalente al XVI secolo, conservata al Museo bizantino di Atene.

La Chiesa ortodossa, ufficialmente Chiesa Cattolica Apostolica Ortodossa, è la seconda Chiesa cristiana più grande del mondo, arrivando a contare circa 220 milioni di fedeli battezzati. Essa opera come una comunione di chiese autocefale, cioè il cui capo non riconosce alcuna autorità religiosa in terra al di sopra di sé, ciascuna governata dai propri vescovi nei sinodi locali. La chiesa ortodossa non è dotata di un'autorità dottrinale o governativa centrale analoga al vescovo di Roma (il Sommo Pontefice), tuttavia il patriarca ecumenico di Costantinopoli è riconosciuto da tutti i vescovi come primus inter pares ("primo tra pari") e considerato come il rappresentante e il capo spirituale di tutti i cristiani ortodossi.

Essendo una delle più antiche istituzioni religiose al mondo ancora esistenti, la Chiesa ortodossa ha ricoperto un ruolo di primo piano nella storia del cristianesimo e, più in generale, in quella di tutta l'Europa orientale e sud-orientale, del Caucaso e del Vicino Oriente, plasmandone la cultura e la società.

La teologia ortodossa si basa sulla santa tradizione, che incorpora i decreti dogmatici elaborati nei sette concili ecumenici, le Scritture e l'insegnamento dei Padri della Chiesa. La Chiesa ortodossa afferma di essere “una, santa, cattolica e apostolica”, fondata da Gesù Cristo nella sua Grande Missione e che i suoi vescovi sono i successori degli apostoli. Essa, inoltre, sostiene di essere depositaria della fede cristiana originaria, come tramandata dalla santa tradizione.

I cristiani ortodossi riconoscono i sette sacramenti maggiori, di cui l'Eucaristia è il principale, celebrati liturgicamente in sinassi. La chiesa insegna che attraverso la consacrazione invocata da un sacerdote, il pane e il vino sacrificali diventano il corpo e il sangue di Cristo (transustanziazione). La Vergine Maria è venerata nella Chiesa ortodossa come Madre di Dio, ‘’Theotókos’’, e viene onorata nelle devozioni.

La Chiesa ortodossa condivise la comunione con la Chiesa cattolica romana fino al Grande Scisma del 1054, che fu il culmine delle secolari controversie tra oriente e occidente su questioni teologiche, politiche e culturali, in particolare sull'autorità pontificia. Prima del Concilio di Efeso nel 431 d.C., anche la Chiesa d'Oriente condivideva tale comunione, così come le varie Chiese ortodosse orientali prima del Concilio di Calcedonia nel 451 d.C., tutte poi separate principalmente per via di alcune differenze riguardanti la cristologia.

La maggior parte dei cristiani ortodossi vive principalmente nell'Europa sudorientale e orientale, a Cipro, in Georgia e in parti della regione del Caucaso, in Siberia e nell'Estremo Oriente russo. Circa la metà dei cristiani ortodossi orientali vive nelle nazioni appartenenti nell'ex Unione Sovietica, principalmente in Russia. Vi sono comunità anche nelle ex regioni bizantine dell'Africa, nel Mediterraneo orientale e nel Medio Oriente, tuttavia in costante diminuzione a causa delle persecuzioni religiose.

Alcune comunità sono presenti anche in molte altre parti del mondo, in particolare in Nord America, nell’Europa occidentale e in Australia, formatesi attraverso la diaspora, le conversioni e l'azione missionaria. I suoi patriarcati, che ricordano la pentarchia, e le altre chiese autocefale e autonome, riflettono una varietà di organizzazione gerarchica.


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