I diritti delle donne in Afghanistan sono cambiati in maniera molto significativa nel corso degli ultimi anni, in particolare nella fase tra il 2000 e il 2001, con la caduta del regime talebano, il quale aveva imposto loro ampie limitazioni, e dopo il ritorno dei Talebani al potere nel 2021, dopo il ritiro delle truppe statunitensi dal Paese.
A causa delle numerose guerre, sia straniere che civili, nonché dei regimi autoritari che hanno governato e governano nel Paese, i diritti delle donne sono tra i più limitati e osteggiati nel mondo, ad eccezione che durante le fasi di liberalizzazione degli anni '50 e dei primi due decenni del 2000.
Dopo il ritorno dei talebani nel 2021, i diritti delle donne sono stati ridotti al minimo storico, non venendo riconosciuti loro neppure i diritti fondamentali. Fra i divieti imposti, le donne non possono uscire di casa da sole e anche in quel caso se non sono integralmente coperte, parlare in pubblico, viaggiare da sole per oltre 72 km da casa loro, frequentare la scuola oltre i 12 anni (unico Paese al mondo a porre un divieto formale all'istruzione femminile), lavorare ad eccezione di alcune professioni pre-approvate e non è loro garantito l'accesso a cure mediche a causa delle segregazioni di genere. Non sono riconosciuti loro i diritti civili, né esiste rappresentanza femminile al governo o uffici dedicati alle problematiche di genere, non godono di indipendenza economica, né di altro tipo in ambito famigliare, non esistendo leggi che permettono loro di ricorrere al divorzio, all'aborto, di negare il consenso a un matrimonio combinato o di avere protezione contro la violenza domestica.
La maggior parte delle donne che fino al 2021 avevano preso parte alla vita pubblica e culturale del Paese sono state costrette a emigrare per la loro sicurezza.