Consiglio nazionale di transizione المجلس الوطني الانتقالي al-Majlis al-waṭanī al-intiqālī Amqim n wamur n Libya | |
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Bandiera adottata ufficialmente dal Consiglio nazionale di transizione come emblema della Libia (precedentemente usata dal Regno di Libia nel 1951)[1] | |
Stemma del Consiglio | |
Tipo | governo ad interim |
Istituito | 27 febbraio 2011 |
Predecessore | Congresso generale del popolo |
Soppresso | 8 agosto 2012 |
Successore | Congresso Generale Nazionale |
Segretario generale | Muṣṭafā ʿAbd al-Jalīl |
Vicesegretario e portavoce | ʿAbd al-Ḥafīẓ ʿAbd al-Qādir Ghōqa |
Sede | Tripoli |
Sito web | ntclibya.org/ |
Il Consiglio nazionale di transizione (in arabo المجلس الوطني الانتقالي?, al-majlis al-waṭanī al-intiqālī, berbero: Amqim n wamur n Libya), o anche Consiglio nazionale ad interim di transizione (inglese: Interim Transitional National Council), è stata un'autorità politica nata in seguito alle sommosse popolari in Libia del 2011 contro il regime di Gheddafi come guida della Coalizione della Rivoluzione del 17 febbraio.[2] Composto da 31 membri, ne facevano parte varie forze anti-Gheddafi e alcuni ex membri del Comitato generale popolare di Libia e dell'Esercito libico passati dalla parte delle forze di opposizione.[3]
Il Consiglio Nazionale controllava e gestiva le regioni occupate dai rivoluzionari libici. Si è riunito la prima volta a Beida il 24 febbraio 2011 e a partire dal 27 febbraio ha avuto sede a Bengasi. Il 25 agosto è stato annunciato il trasferimento e l'inizio dei lavori nella capitale Tripoli.[4] Autoproclamatosi il 5 marzo 2011 “unico legittimo rappresentante della Repubblica libica”,[5] il ruolo di suo Segretario generale è rivestito da Muṣṭafā ʿAbd al-Jalīl. Lo stesso Muṣṭafā ʿAbd al-Jalīl, è al contempo membro del Comitato di crisi inizialmente composto assieme a ʿOmar al-Ḥarīrī (responsabile delle questioni militari) e ʿAlī ʿAbd al-ʿAzīz al-ʿIsāwī (responsabile dei rapporti internazionali).[6]
Compiti principali del Consiglio erano quelli di proseguire le azioni della Rivoluzione fino alla liberazione dell'intera Libia e in seguito organizzare libere elezioni e redigere una nuova costituzione.
Il Consiglio era affiancato da un Consiglio militare, con sede a Bengasi, composto da 15 alti ufficiali delle forze armate passate con la Rivoluzione, e ha istituito un “Governo” di crisi per la gestione politica ed economica della Cirenaica controllata dalla Rivoluzione.
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