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Console (storia romana)

Console
(LA) consul
Lucio Giunio Bruto, primo console romano
StatoRepubblica romana
Impero romano
Impero romano d'Occidente
Impero romano d'Oriente
Regno di Odoacre
Regno Ostrogoto
Istituito509 a.C.
daLucio Giunio Bruto
Riforme27 a.C.
Soppresso534 (Roma)
541 (Impero bizantino)
daGiustiniano
SuccessoreImperatore bizantino (dal 541 il consolato venne assunto dall'imperatore stesso)
DenominazioneConsul
Denominazione viceConsul Suffectus (nel caso il collega fosse morto durante il mandato)
Nominato daComizi centuriati (dal 509 a.C. al 31 a.C.)
Imperatore romano (dal 27 a.C. al 476 d.C.)
Odoacre (dal 476 al 493)
Re Ostrogoto (dal 493 al 534)
Imperatore bizantino (dal 395 al 541)
Ultima elezione534
541
Durata mandato1 anno
SedeRoma (dal 509 a.C. al 534)
Bisanzio (dal 395 al 541)

Nell'antica Roma i Consoli (in latino Consules, "coloro che decidono insieme") erano i due magistrati che, eletti ogni anno[1], esercitavano collegialmente il massimo potere civile e militare ed erano quindi dotati di potestas e imperium. La magistratura del consolato era la più importante tra le magistrature della Repubblica romana (immediatamente al di sotto della dittatura, che era però magistratura solo straordinaria).

Questa la definizione che ne dà Polibio:

«I consoli, prima di guidare le legioni al di fuori dalla città [di Roma], esercitano l'autorità su tutti i pubblici affari e i funzionari a Roma. Gli altri magistrati, ad eccezione dei tribuni della plebe, obbediscono ai loro ordini.»

Il termine derivava, secondo lo stesso Livio, dal dio Conso, una divinità che "dispensava consigli", come dovevano fare i due massimi magistrati della Repubblica romana.[2]

L'importanza di tale carica era tale che i nomi dei consoli eletti in un certo anno venivano utilizzati, tramite eponimia, per individuare quell'anno nel calendario romano.[3] I nomi venivano riportati in un apposito elenco, i fasti consulares, da parte dei pontefici.

Tale magistratura parrebbe non essere solo romana; infatti Tucidide, parlando dei Caoni ne La guerra del Peloponneso, libro II, par. 80, riferisce che si tratta di un « [...] popolo non sottoposto a potestà regia, su cui governavano, con carica annuale, Fozio e Nicaone, membri della famiglia dominante».

In età imperiale, la carica consolare sopravvisse, ma divenne di nomina imperiale e, dopo la fondazione di Costantinopoli, un console venne regolarmente eletto per l'Impero romano d'Occidente, e uno per l'Impero romano d'Oriente, perpetuandosi tale pratica a Roma anche dopo la caduta dell'Impero romano d'Occidente, sino al 534, e a Costantinopoli sino al 541.

  1. ^ Tito Livio, Ab Urbe condita libri, II, 1.
  2. ^ PlutarcoVita di Romolo, 14, 3.
  3. ^ Livio, II, 4.

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