Crisi di Agadir (seconda crisi marocchina) | |
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La cannoniera tedesca Panther, il cui approdo ad Agadir portò all'acutizzarsi della crisi. | |
Data | 1º luglio - 4 novembre 1911 |
Luogo | Agadir, Marocco |
Causa | Occupazione francese delle città marocchine di Fès e Rabat |
Esito | Trattato Marocco-Congo |
Modifiche territoriali | Inserimento del Marocco nella sfera d'influenza francese in cambio di concessioni territoriali alla Germania in Africa equatoriale |
Schieramenti | |
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La crisi di Agadir, detta anche seconda crisi marocchina, fu innescata dall'occupazione francese delle città di Fès e Rabat, con la quale la Francia intendeva estendere la sua influenza sul Marocco, e dalla risposta del Kaiser Gulielmo II di schierare la nave cannoniera Panther al largo della città marocchina di Agadir, il 1° luglio 1911[1]. Nell'occasione i giornali tedeschi parlarono del "Salto della pantera ad Agadir".
La Germania non si oppose all'espansione territoriale della Francia, ma pretendeva in cambio un risarcimento territoriale. Questa pretesa tedesca significò per Francia e Gran Bretagna, che avevano deciso le rispettive sfere d'influenza in Africa con l'Entente cordiale, una minaccia di guerra. Di fronte al pericolo di un conflitto i tedeschi fecero marcia indietro. La crisi cessò quando fu annunciato un accordo tra Francia e Germania che portò al Trattato Marocco-Congo del 4 novembre 1911. Con questo accordo la Francia avrebbe reso ben presto il Marocco un suo protettorato, cedendo un piccolo lembo di territorio del Congo francese che sarebbe passato al Camerun tedesco.
Nel corso di questa crisi si delineò l'ulteriore avvicinamento politico del Regno Unito alla Francia (e anche all'Impero Russo), già iniziato dopo la Crisi di Fascionda del 1898 e all'Entente cordiale del 1904.