Crociata dei baroni parte delle Crociate | |||
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Il Vicino Oriente nel 1240. Il Regno di Gerusalemme in rosso, le conquiste territoriali in rosso chiaro | |||
Data | 1239-1241 | ||
Luogo | Acri, Giaffa, Gaza, Tripoli, Nablus | ||
Esito | Il regno di Gerusalemme amplia i suoi confini, evento che non accadeva dal 1187 | ||
Modifiche territoriali | I cristiani negoziarono il ritorno di Gerusalemme, Ascalona, Sidone, Tiberiade, la maggior parte della Galilea, Betlemme e Nazareth | ||
Schieramenti | |||
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Comandanti | |||
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La crociata dei baroni del 1239-1241 fu una crociata promossa dalla Chiesa in Terra santa per aiutare gli stati crociati nella loro lotta contro i vicini domini ayyubidi. Nel corso di questa campagna militare ebbero luogo due importanti spedizioni, conosciute storicamente con il nome di crociata di Teobaldo di Champagne e crociata di Riccardo di Cornovaglia. Il termine "crociata dei baroni" si deve alla partecipazione di un gran numero di nobili francesi e inglesi, i quali non erano però guidati dai rispettivi monarchi.
Sebbene le due campagne si siano concluse con i maggiori guadagni territoriali per gli stati crociati cristiani compiuti sin dai tempi della prima crociata (1099), la crociata dei baroni non viene annoverata nel tradizionale conteggio delle crociate. Cronologicamente, essa può essere classificata tra la quinta (1217-1229) e la settima crociata (1248-1250). La principale causa del successo dei cristiani non va ascritta a spettacolari successi riportati in battaglia né a un'abile strategia diplomatica, ma fu dovuta principalmente al dissenso dei capi musulmani.