La depigmentazione nell'uomo e negli animali è una decolorazione nella pelle, nelle iridi e nei peli, risultato di una scarsità, naturale o indotta, dei suoi pigmenti. La pigmentazione della pelle è causata da pigmenti, di cui i più importanti sono le melanine, che sono le prime responsabili per il colore della pelle di specie e fenotipi diversi.
La formazione della melanina e la sua migrazione verso la superficie corporea, a livello costitutivo, è un fattore genetico.
La pigmentazione costitutiva è un tratto poligenico e molti loci sono stati identificati nei mammiferi attraverso la caratterizzazione di mutazioni, naturalmente o artificialmente indotte, che influenzano il livello di melanina, o danno vita a modelli di alterata pigmentazione attraverso una maggiore crescita o ridotta sopravvivenza dei precursori dei melanocitici durante lo sviluppo.[1][2]
Anche la depigmentazione costitutiva, di cui l'albinismo è la forma più estrema, fa risalire le sue cause nella genetica. Forme di depigmentazione non patologica sono l'eritrismo e il biondismo. La depigmentazione patologica è detta leucodermia (es. vitiligine).