Dialetto catanzarese Catanzarisa | |
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Parlato in | Italia Comunità di emigrati catanzaresi all'estero (Germania, Svizzera, Francia, Belgio, Canada, Stati Uniti, Australia, Brasile e Argentina) |
Parlato in | Calabria cui vanno aggiunti gli emigrati nel mondo. |
Tassonomia | |
Filogenesi | Lingue indoeuropee Italiche Romanze Dialetti meridionali estremi Dialetto catanzarese |
Estratto in lingua | |
Tutti l'òmini nescianu libberi e sunnu 'i stessi ppe' dignità e diritti; ognunu ava 'u cerveddhu soi e 'a raggiuna e 'a cuscenza sua, e ava 'ma si cumporta cull'atri propriu comu si fussèranu 'i frati soi. | |
Il dialetto catanzarese[1] (nome nativo u' catanzarisa) è una variante diatopica italo-romanza parlata nella città di Catanzaro. Il dialetto catanzarese è ascrivibile al sottogruppo italo-romanzo conosciuto come meridionale estremo.
Per quanto riguarda la pronuncia, l'eredità del greco antico, e soprattutto, bizantino, è evidente nella pronuncia aspirata della lettera f accompagnata dalle vocali, la quale muta in fonemi come fi in hi e quindi fiato in hiatu, mentre, derivante propriamente dal latino, è la pronuncia marcata delle lettere t, d e p, molto simile al sardo, e la presenza delle lettere u o della a in chiusura di parola in sostituzione della o e della e, esempio: torno muta in tornu, padre in patra. Quest'ultima caratteristica lo distingue dal dialetto reggino, nel quale le vocali finali "e" ed "o" mutano in "i" (per esempio, in reggino, padre diventa patri).
Molto utilizzate tra la popolazione cittadina sono le espressioni dialettali jamma ja a scopo esortativo, equivalente alle espressioni imperative avanti! - andiamo!, deformazione del latino eamus, cioè su, andiamo (con la ripetizione rafforzata ed esortativa della prima sillaba), e ajalà, come espressione di meraviglia (letteralmente: mannaggia a..., equivalente di caspita!, perbacco!).