Diomede | |
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Diomede, copia romana da un'originale greca attribuita a Cresila (circa 440-430 a.C.), Gliptoteca (Monaco di Baviera) | |
Saga | Ciclo Troiano |
Nome orig. | Διομήδης |
Lingua orig. | Greco antico |
Autore | Omero |
Caratteristiche immaginarie | |
Epiteto | domator di cavalli[1]; forte nel grido[2]; Tidide (patronimico - da Tideo) |
Sesso | maschio |
Luogo di nascita | Argo |
Professione | re di Argo condottiero |
Diomede (in greco antico: Διομήδης?, Diomḕdēs) è un personaggio della mitologia greca. Figlio di Tideo e di Deipile, fu uno dei principali eroi achei della guerra degli Epigoni e della guerra di Troia. Oltre all'importanza come guerriero, Diomede assume un ruolo rilevante come diffusore della civiltà, specie nell'Adriatico.
Re di Argo, partecipò alla guerra di Troia dalla parte di Agamennone e degli Achei, durante la quale si distinse molto presto in battaglia. Guerriero valorosissimo, assume un ruolo centrale all'interno dell'Iliade di Omero, specialmente nel V canto, dedicatogli interamente, che, probabilmente, si rifaceva a un poema epico preesistente[3] che vedeva la figura di Diomede come protagonista. Dopo Achille e Aiace Telamonio, fu il più valoroso eroe dell'esercito acheo.
Il mito di Diomede è stato ripreso da numerosi autori antichi posteriori a Omero, come Virgilio, che lo inserirà nel suo poema epico, l'Eneide, e come Quinto Smirneo nei Posthomerica.