Il disastro petrolifero della Guerra del Golfo, o disastro petrolifero del Golfo Persico, fu uno dei più grandi disastri petroliferi della storia, avvenuto nel contesto della Guerra del Golfo nel 1991.[1]
Nel gennaio 1991, le forze irachene avrebbero presumibilmente iniziato a scaricare petrolio nelle acque del Golfo Persico per impedire uno sbarco guidato dalla coalizione statunitense sulle loro coste. Nonostante le stime iniziali piuttosto esagerate, la fuoriuscita è stata stimata sui 4.000.000 bbl circa (480.000 m³). Nei mesi successivi alla fuoriuscita, la maggior parte delle operazioni di bonifica furono intese al recupero del petrolio, mentre le spiagge più colpite dell'Arabia Saudita sono state ripulite molto poco.
Secondo numerosi studi condotti a partire dal 1991, l'operazione di rilascio del greggio avrebbe causato danni ambientali sul lungo termine ai sedimenti costieri e agli ecosistemi marini.[2][3][4][5] Considerato un atto di terrorismo ambientale, l'episodio fu una controversa mossa politica che influenzò gli esiti della Guerra del Golfo e danneggiò temporaneamente il Kuwait e l'Arabia Saudita.