Discorsi alla nazione tedesca | |
---|---|
Titolo originale | Reden an die deutsche Nation |
Autore | Johann Gottlieb Fichte |
1ª ed. originale | 1808 |
Genere | saggio |
Sottogenere | filosofico |
Lingua originale | tedesco |
Preceduto da | Le caratteristiche dell'epoca attuale (1806) |
Seguito da | Il sistema giuridico (1812) |
I Discorsi alla nazione tedesca (tedesco: Reden an die deutsche Nation, 1808) è l'opera più famosa del filosofo tedesco Johann Gottlieb Fichte. Si tratta di un libro di letteratura politica che sostiene il nazionalismo tedesco in reazione all'occupazione e alla sottomissione dei territori tedeschi da parte dell'Impero francese di Napoleone.[1][2] Fichte evocava un senso di distinzione tedesca nella lingua, nella tradizione e nella letteratura che componevano l'identità comune di una Nazione, intesa come popolo.[3]
I discorsi furono riuniti in quattordici interventi di Fichte tra il 15 dicembre 1807 al 20 marzo 1808 a Berlino, durante l'occupazione della città da parte delle truppe francesi, nel contesto delle guerre napoleoniche. In questo senso, i discorsi avevano lo scopo di risvegliare un sentimento nazionale e proporre la creazione di uno stato-nazione tedesco che sarebbe nato dalle rovine del Sacro Romano Impero. A causa della forte componente politica dell'opera, non è stato preso in considerazione il suo contenuto filosofico, che si compone di essenzialismo riguardo all'essere tedesco. Fichte dedicò il libro agli spagnoli, che a suo avviso erano stati un buon esempio di nazione con la rivolta del due di maggio del 1808 a Madrid.