Dislessia | |
---|---|
Specialità | neuropsicologia e pediatria |
Eziologia | psichiatrica e pediatria |
Classificazione e risorse esterne (EN) | |
OMIM | 300509, 600202, 604254, 606616, 606896 e 608995 |
MeSH | D004410 |
MedlinePlus | 001406 |
La dislessia fa parte dei disturbi specifici dell'apprendimento o DSA (manuale DSM-5) ed è una condizione caratterizzata da problemi con la lettura, e la diagnosi che si formula è indipendente dall’intelligenza della persona.[1] Diverse persone ne sono colpite in misura diversa;[2] i problemi possono includere difficoltà nella pronuncia delle parole (disfasia), nella lettura veloce, nella scrittura a mano (disgrafia), nella pronuncia delle parole durante la lettura ad alta voce e nella comprensione di ciò che si legge.[2][3] Spesso queste difficoltà vengono notate inizialmente a scuola.[4] In caso di compromissione totale delle capacità di lettura si parla di alessìa[5]. Le difficoltà sono involontarie e le persone con questo disturbo hanno un normale desiderio di apprendimento.[2]
Si ritiene che la dislessia sia causata dal coinvolgimento di fattori genetici e ambientali.[4] In alcuni casi si manifesta in più membri della stessa famiglia come, ad esempio, a un padre e a uno o più dei propri figli.[2] Spesso si verifica nelle persone con disturbo da deficit di attenzione/iperattività (ADHD) e quando è associata a difficoltà nel fare i calcoli si parla di discalculia, un altro disturbo specifico dell'apprendimento.[4] Può anche esordire in età adulta come risultato di lesioni cerebrali traumatiche, ictus o demenza.[1] I meccanismi alla base della condizione sono da ricercarsi in problemi nei processi linguistici del cervello.[2] La dislessia viene diagnosticata attraverso una serie di test di memoria, di ortografia, di visione e di capacità di lettura.[6] Non si parla di dislessia quando la difficoltà di lettura è dovuta a un insegnamento insufficiente o a problemi di udito o di vista.[4]
Il trattamento prevede l'utilizzo di adeguati metodi di insegnamento al fine di soddisfare le esigenze della persona.[1] Anche se non si riesce a curare il problema alla base, è possibile diminuire il grado di sintomi.[7] La dislessia rappresenta il disturbo di apprendimento più comune[8] e colpisce il 3-7% della popolazione,[4][9] anche se fino al 20% possono presentare sintomi di un certo grado.[10] Sebbene la dislessia sia più frequentemente diagnosticata negli uomini,[4] è stato suggerito che essa colpisca in realtà entrambi i sessi allo stesso modo.[8] La dislessia si presenta in tutte le aree del mondo.[4] Alcuni ritengono che la condizione dovrebbe essere considerata come un modo diverso di apprendimento, con vantaggi e svantaggi.[11][12]