Nell'ambito della storia romana, con dominato si intende comunemente la forma di governo del tardo impero, contrapposta al principato dell'alto impero.
Tale forma di governo era caratterizzata dal dispotismo: l'imperatore, non più contrastato dai residui delle antiche istituzioni repubblicane, poteva disporre dell'Impero come se fosse una proprietà privata, ovvero da padrone e signore, cioè dominus, da cui la definizione di dominatus. Spesso vi erano co-imperatori e una sopravvivenza formale del Senato romano, inoltre l'esercito romano mantenne la sua importanza politica.
Il dominato ebbe convenzionalmente inizio con l'ascesa al potere di Diocleziano nel 284 e la fondazione della tetrarchia, in seguito alla crisi del terzo secolo del 235–284, e terminò in occidente con la caduta della pars occidentis nel 476, mentre in Oriente la data della sua fine è oggetto di dibattito, con alcuni studiosi che la collocano con la morte di Giustiniano I (565)[1] e altri con la morte di Eraclio I (641), quando divenne una pura monarchia assoluta autocratica con il Senato di Costantinopoli ridotto a una semplice assemblea consultiva.[2]