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Economia di guerra

Poster tedesco del periodo bellico che incita al risparmio del sapone - Kriegsausschuss für Öle und Fette, 1915

L’economia di guerra sono le azioni intraprese da uno Stato per mobilitare la sua economia nella produzione durante il periodo bellico. Philippe Le Billon descrive così l'economia di guerra:

(EN)

«system of producing, mobilizing and allocating resources to sustain the violence»

(IT)

«sistema di produzione, mobilitazione e allocazione di risorse per sostenere la violenza»

Le misure includono l'aumento dei valori di Taylor così come l'introduzione di programmi di allocazione delle risorse.

Alcuni Stati aumentano i livelli di pianificazione nella loro economia durante la guerra; in tanti casi ciò significa razionamento, e in alcuni coscrizione per la difesa civile, come Women's Land Army e Bevin Boys nel Regno Unito durante la seconda guerra mondiale.

Durante situazioni da guerra totale, alcuni edifici e postazioni sono ritenuti obiettivi strategici. Ad esempio il generale William Tecumseh Sherman durante la sua omonima marcia verso il mare durante la guerra civile americana e i bombardamenti strategici durante la seconda guerra mondiale, sono esempi di guerra totale.[1]

Riguardo alla domanda aggregata, questo concetto è stato legato al "Keynesismo militare", dove il budget di difesa di un Governo stabilizza il ciclo economico e le fluttuazioni, usato anche per la recessione.

Dal lato dell'offerta, è dimostrato che in alcuni periodi bellici c'è una accelerazione del progresso tecnologico che rende forte la società al termine del conflitto, se non vi è stata distruzione estesa causa la guerra stessa. Questo è il caso degli USA nella prima e seconda guerra mondiale. Alcuni economisti come Seymour Melman argomentano che può anche risultare controproducente il dispendio di risorse a discapito di ricerca e sviluppo tecnologico in ambito civile.

La guerra è spesso usata preventivamente contro il deterioramento di una situazione da crisi monetaria, in particolare espandendo servizi e impiego in ambito militare, e contemporaneamente depopolando segmenti della società liberando risorse e attuando un riordino sociale e economico.


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