Elmo | |
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Elmo italiano tipo "Celata", XV secolo - diagramma : ill. di Wendelin Boeheim (1890)[1] | |
Zona protetta | testa |
Materiale | cuoio stoffa ossa metallo |
Origine | Eurasia |
Produzione | |
Entrata in uso | ca. 3000 a.C. |
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L'elmo è un'arma bianca difensiva atta a proteggere passivamente la testa del portatore.
Si tratta di uno degli accorgimenti difensivi più antichi cui il genere umano ha fatto ricorso per garantire la propria incolumità durante gli scontri. Ad oggi, è ancora parte integrante dell'equipaggiamento dei corpi di polizia e delle forze armate di fanteria nella sua forma più basilare: l'elmetto.
I primi elmi in metallo vennero realizzati dai Sumeri nel III millennio a.C.[2], soppiantando i precedenti modelli realizzati in stoffa e/o cuoio con materiale rigido di rinforzo. In Europa, a partire dai manufatti prodotti dagli armorari dell'Antica Grecia (v. kranos), gli elmi furono principalmente di due tipi, più volte ibridatisi tra loro: (i) a scatola chiusa, avvolgenti integralmente la testa del portatore (v. elmo corinzio o grande elmo medievale); o (ii) elmetti coprenti la sola sommità del cranio (v. cervelliera, decorati o meno dal cimiero. Caratteristica comune a tutti gli elmi europei, fatta salva la generazione "primitiva" (es. "elmo villanoviano" in uso presso etruschi e romani), è il coppo tondeggiante.
In Medioriente ed in Estremo Oriente, l'elmo sviluppa solitamente modelli "leggeri" (si discosta dal modello l'elaborato e pesante kabuto giapponese[3]), sostanzialmente degli elmetti rinforzati da nasale e paragnatidi, con un coppo dalla caratteristica forma cuspidata al quale si agganciano falde, cappucci e gorgiere avvolgenti il collo e le spalle in luogo della gronda rigida molto diffusa in Occidente.
In araldica, l'elmo compare sia come carico dello scudo che come ornamento esteriore dello stesso[4].