Il Kosovo ha adottato unilateralmente l'euro come valuta nel 2002 pur non facendo parte della zona euro e non avendo stipulato un accordo formale con l'Unione europea.[1] Il dinaro serbo circola ancora in particolare nel nord del paese, nelle zone a etnia serba.[2]
In precedenza il paese faceva uso del marco tedesco.[3] Per sostituire l'euro al marco furono trasferiti 100 milioni di euro in contanti, in un'operazione gestita dall'Autorità Bancaria e dei Pagamenti del Kosovo (BPK) in cooperazione con la Banca Centrale Europea (BCE) e altre banche centrali europee, e col supporto dell'UNMIK.[4]
Il Kosovo non è rappresentato negli organi della BCE[5] e non conia propri euro, perciò non esistono sue facce monetarie nazionali. Oltre al Kosovo, anche il Montenegro utilizza l'euro senza alcun accordo formale con l'Unione Europea.[6].
Joaquín Almunia, commissario europeo per gli affari economici e monetari dal 2004 al 2010, ha incoraggiato l'adozione dell'euro affermando che "crea le giuste condizioni per la prosperità economica, garantendo bassa inflazione e bassi tassi di interesse"[5]. Secondo Mechthild Henneke, portavoce dell'ONU, l'euro ha garantito al Kosovo "una valuta stabile e un'inflazione vicina allo zero, e ha reso più semplice il commercio estero".[5]