Il gandhismo (Hindi: गाँधीवाद Gām̐dhīvāda; Gujarati: ગાં Gandhisma) è l'insieme delle idee, dei princìpi, delle credenze e del pensiero filosofico di Mohandas Karamchand Gandhi (conosciuto come Mahatma Gandhi)[1], che è stato il più grande politico e leader spirituale dell'India e del movimento d'indipendenza indiana.
Il gandhismo è particolarmente associato con i suoi contributi all'idea e alla prassi della resistenza nonviolenta, a volte chiamata resistenza civile. Il termine "gandhismo" comprende anche ciò che le idee, le parole e le azioni di Gandhi significano per le persone di tutto il mondo, e i modi in cui esse usano questo corpo culturale come guida per la costruzione del loro futuro. Il gandhismo coinvolge, inoltre, il campo prettamente individuale dell'essere umano, quello non-politico e non-sociale. Un gandhiano è una persona che segue il, o una specifica filosofia associata al, gandhismo. Un eminente studioso, il professor Ramjee Singh, ha chiamato il Mahatma Gandhi il Bodhisattva del XX secolo.[2]
Tuttavia, Gandhi non approvava il termine "gandhismo", come lui stesso ha spiegato:
«Non esiste una cosa chiamata "gandhismo", e non voglio lasciare una setta dopo di me. Io non pretendo di aver creato un nuovo principio o una nuova dottrina. Ho cercato semplicemente a modo mio di applicare delle verità eterne alla nostra vita quotidiana e ai problemi... Le opinioni che mi sono fatto e le conclusioni a cui sono giunto non sono definitivi. Li posso cambiare domani. Non ho nulla di nuovo da insegnare al mondo. Verità e nonviolenza sono antiche come le colline.[3]»