San Giacomo il Giusto | |
---|---|
Vescovo e martire | |
Nascita | Nazareth, ? |
Morte | Gerusalemme, 62 |
Venerato da | Chiesa cristiana ortodossa |
Ricorrenza | 23 ottobre |
Attributi | insegne episcopali, clava o bastone (simbolo del martirio) |
Giacomo | |
---|---|
San Giacomo il Fratello del Signore di Stephanos Tzangarolas, 1688, Museo Benaki | |
Vescovo di Gerusalemme | |
Insediamento | 30-33 |
Fine patriarcato | 62 |
Successore | Simeone I |
Nascita | Nazareth |
Morte | Gerusalemme 62 |
Giacomo il Giusto (Nazareth, ... – Gerusalemme, 62) è stato il capo della Chiesa di Gerusalemme dopo la morte di Gesù[1]. Gli è attribuita la paternità della Lettera di Giacomo del Nuovo Testamento. L'esegesi attuale quasi unanimemente lo distingue da entrambi gli apostoli di nome Giacomo (Giacomo il Maggiore e Giacomo il Minore), rispetto ai quali è identificato attraverso vari epiteti: Giacomo il fratello del Signore da Paolo (Galati 1,19 Ga1,19[2]), Giacomo il Giusto da Egesippo e Flavio Giuseppe (va notato che gli stessi lo chiamano anche "fratello del Signore", esattamente come Paolo: ciò avvalora l'interpretazione cattolica tradizionale, che identifica il Giusto e il fratello del Signore nella stessa persona), Giacomo di Gerusalemme, Giacomo Adelphotheos e in altri modi ancora.
Le informazioni sulla sua vita sono scarse e controverse; le fonti principali della sua vita, oltre a qualche accenno nei Vangeli (Mc6,3-4; Mt13,55-56[3]), sono gli Atti degli apostoli (At12,17;15,13;21,18[4]), le lettere di Paolo (Gal1,19;2,9[5]), le Antichità giudaiche di Giuseppe Flavio e gli Hypomnemata di Egesippo.