Giulio Nepote | |
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Imperatore dell'impero romano d'Occidente | |
Tremisse di Giulio Nepote | |
Nome originale | Iulius Nepos |
Regno | 474 - primavera 480 (de jure) 474 – 28 agosto 475 (de facto) |
Titoli | Magister militum |
Nascita | Dalmazia |
Morte | primavera 480 Salona |
Predecessore | Glicerio |
Successore | Romolo Augusto |
Consorte | Nipote di Leone I |
Dinastia | Trace |
Padre | Nepoziano |
Giulio Nepote (in latino Iulius Nepos; Dalmazia, ...[N 1] – Salona, primavera 480[1]) è stato imperatore romano d'Occidente, di fatto dal 474 al 475, mentre dopo la sua fuga dall'Italia continuò a reclamare il titolo fino al 480.
Giulio Nepote, uno dei caduchi imperatori succedutisi tra il 455 e il 476, fu l'ultimo ad essere esponente della volontà da parte della corte imperiale di Costantinopoli, dopo Antemio, di poter mettere un uomo di sua fiducia sul trono occidentale. Il suo breve regno, costellato da insuccessi a livello diplomatico nei rapporti con Visigoti e Vandali, terminò quando il patrizio Flavio Oreste lo costrinse a fuggire nella natìa Dalmazia ponendo sul trono di Ravenna suo figlio, Romolo Augusto. Nepote continuò a considerarsi imperatore de jure d'Occidente anche dopo la caduta causata da Odoacre e fino alla morte, avvenuta violentemente nel 480.
Anche se il suo successore Romolo Augusto viene comunemente ritenuto l'ultimo imperatore d'Occidente, Giulio Nepote è considerato da alcuni storici l'ultimo vero imperatore legittimo d'Occidente[2], avendo de jure detenuto il titolo sino alla morte.
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