Il gran maestro di Francia era, sotto l'Ancien Régime e la Restaurazione, uno dei grandi ufficiali della corona e il capo della Maison du Roi de France.
Successore dei maggiordomi di Palazzo e dei siniscalchi di Francia, è una delle più importanti personalità francesi. Dirige l'insieme dei servizi della casa del re, nomina i nuovi ufficiali (che prestano giuramento nelle sue mani) e gestisce il bilancio della casa. Inoltre, è responsabile della polizia della corte ed è il sovrintendente delle proprietà del re; si può quindi parlare di una sorta di ministro degli interni.
Il titolo è spesso concesso ai tre nobili più vicini al re. Così Francesco I l'ha concesso a Artus de Gouffier, poi a suo zio, Renato di Savoia, e poi al suo amico Anne de Montmorency. Nel 1559, dopo le dimissioni forzate di Montmorency, il titolo è passato nelle mani dei Lorena, che se ne sono serviti per estendere la loro influenza a corte, a tal punto che Enrico III costrinse Henri le Balafré a tornare sui suoi passi. Nel 1594, il titolo è passato ai principi di Condé, che l'hanno conservato (tranne che dal 1654 al 1656) fino alla Rivoluzione francese.
In epoca moderna, il lavoro vero e proprio era portato avanti dal suo ufficio piuttosto che da lui in persona. Il suo potere è quindi piuttosto simbolico, anche se è ancora di sua competenza il rispetto del cerimoniale.