I greci ottomani (in greco Ρωμιοί?, in turco Osmanlı Rumları) erano i greci etnici che vivevano nell'Impero ottomano (1299-1922), molti dei quali si trovano nell'odierna Turchia. I greci ottomani erano cristiani greco-ortodossi che appartenevano al Rum Millet (Millet-i Rum). Erano concentrati nella Tracia orientale (specialmente dentro e intorno a Costantinopoli) e nell'Anatolia occidentale, centrale e nord-orientale (specialmente a Smirne, Cappadocia e Vilayet di Erzurum, rispettivamente). C'erano anche comunità greche considerevoli altrove nei Balcani ottomani, nell'Armenia ottomana e nel Caucaso ottomano, incluso in quella che, tra il 1878 e il 1917, costituiva la provincia russa del Caucaso dell'Oblast' di Kars, in cui i greci del Ponto, i greci dell'Anatolia nord-orientale e il greci del Caucaso che avevano collaborato con l'esercito imperiale russo nella guerra russo-turca del 1828-1829 furono stanziati in oltre 70 villaggi, come parte della politica ufficiale russa per ripopolare con cristiani ortodossi un'area che era tradizionalmente composta da musulmani ottomani e armeni.